Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 19 Ottobre 2006
Davide Ferrario presenta «La strada di Levi»
Davide Ferrario ha presentato, in concorso alla Festa del Cinema di Roma il suo ultimo film «La strada di Levi», dal libro di Primo Levi, «La tregua». Un road movie attraverso l’Europa di oggi fatto seguendo le parole e i pensieri di Levi, guardando al passato per parlare del presente. Nel suo libro Primo Levi ha raccontato il ritorno a casa, da Auschwitz a Torino, di un gruppo di prigionieri dei campi di sterminio. Un viaggio durato dal gennaio all’ottobre del 1945 lungo seimila chilometri e attraversando dieci frontiere. «Oggi, ha detto Ferrario, molti di quei paesi attraversati allora da Levi, hanno cambiato nome. Molti hanno cambiato regime, alcuni, come la Bielorussia, sono rimasti com’erano prima. Ma le frontiere esistono ancora e lo dimostra il film, la cui piccola troupe, viene vista spesso con sospetto durante il viaggio».
Un viaggio che curiosamente inizia da Ground Zero, perché è ormai quello il punto in cui la Storia recente è deflagrata insieme alle due torri. Nel suo film Ferrario ripercorre l’itinerario di Levi attraversando le macerie della Storia quelle di ieri ma soprattutto quelle di oggi. Il libro di Primo Levi era già stato portato sullo schermo da Francesco Rosi in un film dai risultati controversi. L’attore italo-americano John Turturro vi interpretava la parte di Primo Levi.
Davide Ferrario, dopo gli studi al Sarpi e la laurea in lingua e letteratura angloamericana, è stato tra i più attivi animatori del Laboratorio 80. Distributore e critico soprattutto sulle pagine della rivista Cineforum, dopo aver girato un cortometraggio si è imposto immediatamente all’attenzione della critica con il suo primo film, «La fine della notte» (1989). Con «Guardami» divide ferocemente la critica a Venezia, dieci anni dopo, mentre «Tutti giù per terra», dal fortunato best-seller di Giusepe Culicchia lo riconcilia con critica e pubblico. Il suo ultimo film, «Dopo mezzanotte», interpretato dall’attore bergamasco Giorgio Pasotti e girato a Torino nella Mole antonelliana diventata la sede del Museo del cinema, ha riscosso un grandissimo successo.(19/10/2006)
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