Daste e Spalenga e Contemporary Locus
L’arte di Pirri riaccende la centrale - video

Varchi il portone e ti ritrovi in un pezzo di storia industriale della nostra città: l’ex centrale termoelettrica di Daste e Spalenga, cuore del cotonificio Irf, le Industrie Riunite Filati, dove negli anni d’oro lavoravano fino a 600 operai, soprattutto tante donne delle valli.

Qui, tra la Celadina e Borgo Palazzo, dove corre la roggia Morlana, un tempo c’erano mulini, filande e cascine, alcune sopravvissute e ben visibili, accanto alle nuove case pronte da qualche anno, ma ancora semivuote. Ora l’ex centrale è pronta ad aprire le sue porte ai bergamaschi grazie all’arte, all’ennesima scommessa di Contemporary locus, l’associazione culturale che dal 2012 punta «a riattivare i luoghi storici, abbandonati e invisibili della città attraverso l’arte contemporanea».

Per la sua decima edizione,Contemporary locus mette in campo un progetto site specific dell’artista Alfredo Pirri (1957, vive e lavora a Roma) riconosciuto internazionalmente per i suoi interventi su grande scala e per le relazioni innovative tra pittura, scultura e spazio. La relazione sensibile tra innovazione e tradizione, dimensione intima e condizione pubblica, alimenta il lavoro di Pirri e le sue fertili collaborazioni con musicisti, scrittori, architetti, filosofi e registi. I suoi interventi ambientali in musei, teatri, piazze, edifici storici, siti archeologici e paesaggi urbani e naturali, sono volti a costituire una nuova visione poetica e politica dello spazio a partire da una lettura storica, sociale e culturale del luogo.

In questa pratica s’inserisce il ciclo Passi, opera ambientale giocata su superfici specchianti che rinnovano e amplificano la percezione della realtà mediante la riflessione e frammentazione dello spazio. La stessa sensibilità e ricerca è applicata dall’artista nell’ex Centrale di Daste e Spalenga che, costruita a Bergamo nel 1927 e attiva per oltre 30 anni, si presenta come luogo di grande suggestione e interesse: un possente esempio di archeologia industriale legato alla storia e alle trasformazioni del territorio nel dialogo tra ingegno, lavoro ed energia. Il progetto di Alfredo Pirri per l’ex Centrale di Daste e Spalenga sollecita la memoria di questa «cattedrale industriale», rimasta spenta dagli anni ’60, riaccendendola di giorno e di notte. «Questo luogo rappresenta la storia del nostro territorio» spiega Paola Tognon, presidente della onlus».

Dopo oltre mezzo secolo tutta la città, quest’estate, avrà la possibilità di vedere e ammirare anche l’interno della centrale, di assaporare la storia del complesso di Daste e Spalenga, chiuso dagli Anni ’60. Nel 1955 l’industria cotoniera veniva infatti trasferita a Fiorano e cinque anni dopo la centrale cessava di funzionare.

Pirri, «è artista che sa dialogare con lo spazio e la luce e lavorerà su un’installazione di 500 metri quadri» racconta Paola Tognon che sull’evento, per ora, preferisce lasciare un alone di mistero. Di sicuro c’è che l’arte quest’estate riaccenderà il cuore pulsante di Daste e Spalenga. Un primo passo verso la rinascita. L’ingresso è libero: sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Visite guidate sabato e domenica tutto il giorno , da lunedì a venerdì su appuntamento.

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