Cultura e Spettacoli / Pianura
Martedì 13 Maggio 2014
Dalla Carrara per la provincia
12 dipinti tra Clusone e Treviglio
«Quando ho visto che questi capolavori venivano spediti in Australia, in Russia,ho pensato che forse potevano diventare “ambasciatori”, anche qui, in mezzo alla gente, nei paesi della nostra provincia...». Dodici dipinti della Carrara sono in giro per la provincia.
«Il fatto è che le iniziative bisogna farle conoscere, a questo serve la pubblicità. E per la Carrara che cosa c’è di più bello, di più efficace, se non i propri dipinti? Sono capolavori... Così quando ho visto che questi capolavori venivano spediti in Australia, in Russia,ho pensato che forse potevano diventare “ambasciatori”, anche qui, tra noi, andando in mezzo alla gente, nei paesi della nostra provincia...». Gigi Barcella è un pubblicitario bergamasco che conosce bene Giovanni Valagussa, conservatore della pinacoteca. Continua il racconto: «Sì, conosco bene Valagussa e allora gli ho comunicato questo semplice pensiero... ho visto che ne è rimasto entusiasta».
Così il semplice pensiero è diventato un’iniziativa concreta che sta per realizzarsi. Dodici dipinti emigreranno in provincia dal primo giugno al 30 settembre. Dice Gian Pietro Bonaldi, amministratore unico della Cobe spa, società del Comune, che si occupa degli aspetti finanziari della gestione: «Siamo in una fase di grande operatività. La grande mostra a Mosca inaugurata due settimane fa, la rassegna che si inaugura oggi alla Gamec con altri capolavori della Carrara restaurati in vista della riapertura. E poi c’è questa iniziativa che volendo vedere è una piccola cosa, ma che ha per noi una grande importanza. Dodici capolavori lasceranno la pinacoteca per raggiungere i musei della nostra provincia, i musei che ci stanno attorno. Sono un po’ degli ambasciatori in casa nostra. È un modo di rendere anche la provincia partecipe di questo avvenimento, è un invito, è un andare incontro. Tanti bergamaschi non hanno mai visitato la Carrara; questi ambasciatori vanno nei paesi e sono un sorriso, sono un invito a venirli a trovare a casa loro, nella grande pinacoteca».
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