Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Venerdì 07 Febbraio 2020
Con il medley i Pinguini tattici nucleari
scalano il podio di Sanremo - Video
Per la serata delle cover i bergamaschi hanno proposto un medley che ha fatto ballare l’Ariston. Nella classifica salgono al terzo posto. Vota la tua canzone preferita in gara al Festival. Benigni e il suo inno all’amore.
E anche nella terza serata della 70esima edizione del Festival di Sanremo i Pinguini tattici nucleari si distinguono sul palco dell’Ariston con «Settanta volte» , non una cover, ma otto, una per decennio. Divertenti i bergamaschi hanno portato ancora una volta un po’ di sana allegria alla 70esima edizione del Festival nella serata di giovedì 6 febbraio. Ecco il loro medley: da «Papaveri e papere», «Nessuno mi può giudicare», «Gianna Gianna», «Sarà perché ti amo», «Una musica può fare», «Salirò», «Sono solo parole» e «Rolls Royce». Al termine della loro esibizione il cantante Riccardo Zanotti ha offerto un piccolo ramoscello di mimosa a Ronaldo, il campione della Juventus seduto in prima fila per seguire la moglie Georgina Rodriguez sul palco.
A differenza delle passate edizioni, la serata delle cover non sarà ininfluente nel conteggio finale: i voti della terza serata, dedicata ai settant’anni del Festival di Sanremo, faranno, infatti, la media con quelli precedentemente espressi e con quelli futuri che saranno conteggiati nella quarta e nella quinta serata, quando entreranno in ballo per la prima volta la Sala Stampa e il Televoto. E sul podio dopo la terza serata i Pinguini salgono al terzo posto dopo Tosca e Piero Pelù.
Ecco la classifica completa: 1) Tosca 2) Piero Pelù 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Anastasio 5) Diodato 6) Le Vibrazioni 7) Paolo Jannacci 8) Francesco Gabbani 8) Rancore 10) Marco Masini 11) Raphael Gualazzi 12) Enrico Nigiotti 13) Rita Pavone 14) Irene Grandi 15) Michele Zarrillo 16) Achille Lauro 17) Levante 18) Giordana Angi 19) Elodie 20) Alberto Urso 21) Junior Cally 22) Riki 23) Elettra Lamborghini 24) Bugo e Morgan.
Bel festival anche ieri sera con l’inno all’amore di Roberto Benigni e la sua esegesi del Cantico dei Cantici. Un inno all’amore «che è l’infinito messo alla portata di ognuno di noi. Non c’è vita umana che almeno per un momento non sia stata immortale, e lo sapete tutti. Noi che abbiamo avuto in sorte questo scherzo grandioso di essere al mondo, ora sappiamo perché, per amore».
Roberto Benigni porta all’Ariston l’esegesi del Cantico dei Cantici, vola alto, tra le allegorie bibliche, spiazzando chi immaginava un monologo politico, e recita «la canzone delle canzoni, che parla di amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l’amore per l’altro. Non c’è canzone più ardente. È come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l’hai mai fatta in tv», spiega il premio Oscar.
L’ingresso è trionfale, accompagnato dalla banda Canta e sciuscia. L’ultima volta all’Ariston, nove anni fa, entrò in scena in sella a un cavallo bianco e celebrò i 150 anni dell’Unità d’Italia. Stavolta è il 70/o, e l’occasione per il premio il regista e attore per citare la “toccatina” a Pippo Baudo e per ricordare che nel 1980 fu proprio lui a condurre il festival, «era il trentesimo, quest’anno raggiungiamo quota 100, Sanremo può andare in pensione». L’unica stoccata è per Matteo Salvini: «Allora vinse Toto Cutugno, eterno secondo che arrivò primo. Ora però è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c’è gente che canta».
Quando il premio Oscar è entrato all’Ariston, sfilando sul red carpet con la banda, su Rai1 c’erano 13,7 milioni di spettatori con il 55% di share, saliti fino a toccare i 14 milioni 533mila e il 60%. Al termine dello show, gli spettatori erano oltre 12,1 milioni per uno share del 57%.
Nel complesso della serata, il picco in valori assoluti è stato raggiunto alle 21.33, in chiusura dell’intervento delle artiste che hanno lanciato il grande concerto di Campovolo il 19 settembre contro la violenza sulle donne, con 15 milioni 494mila spettatori; lo share è invece volato al 60.9% alle 23.56, durante l’esibizione di Mika.
Dura poco più di mezz’ora l’intervento del premio Oscar, coraggioso intermezzo letterario nell’infinita galleria di cover dedicata ai grandi successi della storia del festival reinterpretati in duetto dai Big in gara. La serata si apre con l’omaggio di Amadeus alle vittime dell’incidente del treno a Lodi. Subito in scena l’energia di Fausto Leali che «presta» la sua Deborah a Michele Zarrillo, poi Junior Cally canta Vado al massimo con i Viito, cita le Sardine e incassa l’apprezzamento di Vasco Rossi.
Una delle due signore del festival stasera è Georgina Rodriguez, statuaria compagna argentina di Cristiano Ronaldo che, attesissimo, siede in prima fila. Assente Fiorello («Ho il giorno libero, con Benigni divento spettatore», ha fatto sapere) tocca ad Amadeus improvvisarsi showman nella gag con la «camiseta» bianconera nascosta sotto lo smoking di velluto nero, che però sul retro è nerazzurra, in omaggio alla fede interista del conduttore. Ma è lo stesso CR7, poi, a regalargli la sua maglietta della Juve: «Ci sono campioni che appartengono a tutto il calcio», commenta Ama. Poi Georgina non sfigura nel suo primo tango e va a baciare il suo Cristiano in prima fila. L’altra “regina” è Alketa Vejsiu, biondissima star della tv albanese, che con parlantina incontenibile ringrazia l’Italia «esempio di integrazione, accoglienza, umanismo».
Il no al femminicidio torna prepotente sul palco con l’ingresso delle sette ’pasionariè, Alessandra Amoroso, Giorgia, Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa ed Emma, ciascuna con un simbolo rosso, al festival per lanciare il grande live del 19 settembre a Campovolo per raccogliere fondi per i centri anti violenza. Emozionano Raphael Gualazzi e Simona Molinari nella loro reinterpretazione sognante di E se domani, è d’impatto il binomio tra Anastasio e Pfm che incrociano sensibilità e generazioni diverse sulle note di Spalle al muro. L’Ariston è in piedi per Alberto Urso e Ornella Vanoni che pure ha qualche incertezza nel proporre La voce del silenzio. Ospiti internazionali Lewis Capaldi, arista rivelazione scozzese, e Mika, che rende omaggio a Fabrizio De André.
© RIPRODUZIONE RISERVATA