Cultura e Spettacoli
Mercoledì 11 Maggio 2016
Christo impacchetta Raffaello per il Papa
E un video spiega i lavori della passerella
Tra arte e misericordia, un intervento sull’affresco «La Scuola di Atene» a favore di un ospedale africano.
«Christo’s box. Between Art and Mercy. A Gift for Bangui» è il titolo di una nuova iniziativa a scopo benefico promossa dalla Segreteria per la Comunicazione dello Stato della Città del Vaticano e dai Musei Vaticani in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano e la bergamasca Officina della Comunicazione, che con i suoi amministratori Nicola Salvi ed Elisabetta Sola collabora con Doriano Bendotti del Fai Bergamo. Il progetto è stato presentato mercoledì mattina alle 11,30 nel Salone di Raffaello della Pinacoteca Vaticana, alla presenza dello stesso artista e di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, di mons. Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione e dal celebre artista bulgaro-americano Christo.
L’iniziativa prende vita dall’opera che Christo ha realizzato con l’impacchettamento del cofanetto che contiene la serie in dvd, prodotta dal Centro Televisivo Vaticano e Officina della Comunicazione, «Alla scoperta dei Musei Vaticani». Protagonista dell’opera è un personaggio de «La Scuola di Atene» di Raffaello, il più celebre degli affreschi delle Stanze Vaticane. Christo ha scelto di concentrare la sua attenzione sugli occhi di una figura di giovane - il cugino di Papa Giulio II - dipinto accanto ad Aristotele. Christo impacchetta lo sguardo di quel fanciullo, immobile e sospeso, sottolineandone la bellezza e la profondità. La sua opera ha fatto da modello per la realizzazione di 300 cofanetti, numerati e firmati dall’artista. Le repliche saranno vendute con la collaborazione della casa d’aste Christie’s e il ricavato verrà devoluto al’Ospedale pediatrico di Bangui, nella Repubblica del Centrafrica.
«Christo, il campione pop dell’arte-evento - commenta Paolucci -, mostra che nel tempo della democrazia dei consumi tutto è diventato prodotto consumabile e digeribile, oggi impacchetta Raffaello. Lo fa per aiutare l’Ospedale Pediatrico di Bangui, nel cuore più disperato dell’Africa Nera: è un mirabile esempio di eterogenesi dei fini. Giulio II chiamò Raffaello per esaltare la gloria sua e della sua Chiesa. Un altro Papa, Francesco, oggi usa Raffaello per un atto di misericordia verso i più poveri fra i poveri».
E mentre l’artista Christo è in Vaticano, un video che qui pubblichiamo racconta i lavori per la passerella: un time lapse che spiega come la «passeggiata» prende forma.
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