Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 03 Maggio 2016
Bernanos e la follia della guerra
apre «Bergamo Festival Fare la Pace»
Giovedì 5 maggio al Centro Congressi Giovanni XXIII nella lettura di Roberto Herlitzka.
La serata inaugurale di Bergamo Festival «Fare la Pace 2016» sarà aperta dal grande attore Roberto Herlitzka, David di Donatello per la sua celebre interpretazione di Aldo Moro in «Buongiorno Notte», che mediterà i temi del Festival con la lettura di alcuni passi tratti da «I grandi cimiteri sotto la luna» di George Bernanos. L’evento è in programma giovedì 5 maggio alle 20.45 al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo, in collaborazione con il Conservatorio Gaetano Donizetti. Alla serata interverranno il vescovo di Bergamo Francesco Beschi e il vicesindaco Sergio Gandi.
Bernanos, dopo aver assistito alle stragi commesse dai franchisti a Maiorca, con la sconcertante benedizione del vescovo di Palma, prende coscienza delle atrocità della guerra. Nasce così una delle più grandi orazioni civili del Novecento contro la guerra e il terrore dal titolo «I grandi cimiteri sotto la luna», un’aspra requisitoria contro il regime dittatoriale franchista e l’indolenza della classe politica europea, ma anche uno degli atti d’accusa più forti contro la stupidità che rende l’uomo moderno disponibile, quando si presenta l’occasione, a ogni sorta di violenza. Chiude l’inaugurazione il Concerto per 4 Pianoforti e Orchestra in La minore BWV 1065 di Johann Sebastian Bach, con l’accompagnamento dell’Orchestra d’archi del Conservatorio Donizetti di Bergamo. L’ingresso è gratuito previa iscrizione sul sito internet di Bergamo Festival Fare la Pace.
Bergamo Festival Fare la Pace torna a offrire al pubblico elementi di comprensione delle molte intricate dinamiche della quotidiana convivenza. Il compito umano di fare la pace, di negoziare cioè un accettabile ordine civile, ha davanti a sé tornanti sempre nuovi e decisivi. Si tratta di questioni che nascono a volte lontane da noi, ma i cui effetti ritroviamo in modo molto concreto nei luoghi in cui viviamo. Attraverso le parole di autorevoli testimoni e protagonisti di livello internazionale, si cerca di offrire utili criteri di comprensione della realtà. Per lenire le inquietudini e aumentare il senso critico. Nella edizione del 2016 questo sguardo complessivo passerà attraverso un tema specifico: «Muri che si alzano, confini che si dissolvono». Il peso specifico di nuove potenze demografiche e il turbolento confronto all’interno del mondo islamico hanno immesso nel complesso dinamismo dello scacchiere internazionale nuovi motivi di tensione. Questo complesso agitarsi di forze sociali sta determinando, specie negli ultimi anni, fenomeni apparentemente contrastanti e paradossali.
Nel mondo occidentale crescono nell’opinione pubblica istintivi sentimenti di difesa, che gli interpreti della politica cavalcano trasformando in scelte di nuova chiusura delle frontiere. Mentre da questa parte qualcuno alza nuovi muri fisici, in altre regioni del mondo molti antichi confini diventano incerti. Alcuni si sono concretamente riscritti, come nell’Ucraina contesa da Europa e Russia. Altrove essi diventano labili e provvisori per effetto di tensioni regionali che sembrano assumere la forma di una guerra civile diffusa. Il presente dei rapporti internazionali è dunque dominato da nuovi muri che si alzano e vecchi confini che si abbassano. Per il programma completo cliccare qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA