Astino, musica per chi dorme
Invisible Show, tra sogni e suoni

In occasione della Donizetti Night, Invisible Show riporterà il Monastero di Astino ad essere ostello per viandanti, ospitando uno sleep concert.

La musica e il sonno, la musica attraversa il sonno, un M-hotel. In occasione della Donizetti Night, Invisible Show riporterà il Monastero di Astino ad essere ostello per viandanti, ospitando uno sleep concert, una particolare forma di performance musicale pensata per il sonno e per il sogno, un concerto di 8 ore che gli ascoltatori seguiranno, armati del loro sacco a pelo, in tutta tranquillità, accompagnati dentro e fuori dal sonno. Otto musicisti proporranno set appositamente intesi per sonorità, melodie e frequenze a stimolare l’esperienza sensoriale dei momenti di dormiveglia, gli stati in cui la coscienza in transito immagina con maggiore forza ed espressività.Per programma ed iscrizioni cliccate qui.

In completa discontinuità con l’ascoltatore attento del XXI secolo, M-hotel è pensato per il dormiente, l’assonnato, il trasognato. Lo sleep concert nasce negli anni ’80 nella musica ambient, come riscoperta di un rapporto libero tra musica, fasi della giornata e coscienza, che la modernità ha distrutto. Con M-hotel Invisible Show continua una ricerca iniziata con i progetti Bordrone e Ut, incentrati sull’uso di bordoni e sulle accordature «gentili» in location non concertistiche, rispettivamente un appartamento e una chiesa. Dal punto di vista dello spettro sonoro, le vibrazioni del cervello negli stati ipnagogici ed ipnopompici (l’ingresso e l’uscita dal sonno) così come nelle fasi di meditazione profonda sono assimilabili al Rumore Marrone del moto Browniano, che contiene una grande quantità di frequenze basse, e riconducibili a loro volta alle frequenze della vibrazione terrestre.

via GIPHY

Gli artisti di M-hotel sono: la sound artist canadese crys cole e il compositore australiano James Rushford, nel progetto Ora Clementi, indagine sugli stati liminali della coscienza. La marchigiana IOIOI, musicista-ricercatrice indipendente, che eseguirà una variazione dell’opera Les Fleurs de Persephone sul motivo del Raga Bageshree, un classico della tradizione indiana che si esegue a notte fonda, nell’attesa di un amante. Gea Brown, da Prato, con un collage di sonorità eterogenee tenute insieme dalla presenza dell’elemento vocale, di matrice spoken words e sound poetry. L’americano Paul Beauchamp, hometaper e sperimentatore elettroacustico, in un ambient contemplativo. Tiziano Miliani da Lecco, con una formazione in musica elettroacustica, costruttore di architetture sonore. Il romano Christian Muela, musicista tribal-sperimentale, suona il didgeridoo, strumento a fiato della cultura aborigena utilizzato nelle terapie del sonno. Der Der Der, in un set ambient silenzioso per necessità. Randy con una selezione di polverosi vinili a base di new age psichedelica ed exotica sognante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA