Altri Percorsi porta in scena la «Giulietta» di Fellini

Continua la rassegna di Altri Percorsi. Mercoledì 16 e giovedì 17 febbraio alle 20.30 all’Auditorium di piazza della Libertà il teatro di Dioniso (in collaborazione con il Piccolo Regio di Torino, l’Istituto per i beni marionettistici e il teatro Popolare) porterà in scena «Giulietta» dall’omonimo racconto di Federico Fellini con l’adattamento teatrale di Vitaliano Trevisan.

La regia porta la firma di Valter Malosti mentre le musiche sono di Nino Rota e dei Fatboy Slim (musiche originali di Giovanni d’Aquila). Le scene sono di Paolo Baroni, le luci di Francesco Dell’Elba, i costumi di Patrizia Tirino, le marionette di Gianni Busso.

Sul palcoscenico Michela Cescon (premio Ubu nel 2001 come nuova attrice, debutto nel 2003 al cinema in «Primo amore» di Garrone).

I biglietti saranno messi in vendita da mercoledì 16 febbraio alla biglietteria del teatro Donizetti dalle 13 alle 20. Dalle 20 all’Auditorium di piazza della Libertà.

Costo del biglietto: 11 euro, ridotto 8 euro (posto unico).

Nell’ambito dei progetti collaterali alla Rassegna, giovedì 17 febbraio alle 15.30 verrà proiettato allo Studio Capitol il film «Primo amore» di Garrone a cui farà seguito un incontro con l’attrice Michela Cescon e il regista dello spettacolo «Giulietta», Valter Malosti. L’incontro sarà condotto da Barbara Grespi, docente di Storia del Cinema all’Università di Bergamo. L’incontro rientra nel percorso felliniano organizzato dall’assessorato allo spettacolo in collaborazione con la Fondazione Alasca-Lab 80, che propone al pubblico cinque film del grande regista. Venerdì 18 febbraio, infatti, all’auditorium di piazza della Libertà, verrà proiettato «La dolce vita», mentre venerdì 25 il film «Otto e ½» chiuderà il percorso. L’inizio degli spettacoli è alle 17.30 e alle 21. Ingresso 3 euro.

Lo spettacolo

Giulietta,è il resoconto, narrato in prima persona, della presa di coscienza di una donna. Giulietta è sposata e dopo diversi anni di matrimonio è ancora perdutamente innamorata del marito. Per lei la vita scorre tranquilla, senza troppe preoccupazioni fino a quando, in modo del tutto casuale, scopre che il marito la tradisce. L’indagine sul tradimento del marito diventa un percorso interiore, popolato di spiriti che porterà Giulietta a ritrovare quella parte di sé che lei stessa aveva tradito.

La scena è la pista di un circo e lei, Giulietta, è lì a terra, come inchiodata. Intorno a lei i suoi fantasmi, gli spiriti, evocati dalla presenza di nude marionette.

«Giulietta - spiega il regista Valter Malosti - è una struggente favola psicanalitica, una favola contemporanea dai toni mozartiani sull’identità frammentata, sull’anima raccontata con un tono vagamente infantile ed inquietante. Una moderna "Alice attraverso lo specchio", specchio con il quale si apre e si chiude lo spettacolo e il racconto felliniano. Ma Giulietta è anche una lunga e irridente seduta spiritica descritta da chi ci crede anche almeno un poco; eco delle frequentazioni di maghi, veggenti e spiritisti scovati da Fellini in quegli anni un po’ in tutta Italia. E oltre alla parapsicologia, evidente in questo testo di Fellini, è la sua vicinanza alla psicanalisi: un modo di convivere con i propri fantasmi che Fellini, dopo averlo maturato alla scuola junghiana di Ernest Bernhard, non abbandonò più».

(14/02/2005)

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