A «Bergamo Film Meeting»
novanta film d’autore e d’essai

Al via sabato 8 marzo la 32ª edizione di Bergamo Film Meeting. Il Festival, che si svolgerà fino a domenica 16 marzo, proporrà una rassegna articolata e vivace di circa 90 film provenienti dal panorama cinematografico nazionale e internazionale.

Al via sabato 8 marzo la 32ª edizione di Bergamo Film Meeting. Il Festival, che si svolgerà fino a domenica 16 marzo, proporrà una rassegna articolata e vivace di circa 90 film provenienti dal panorama cinematografico nazionale e internazionale, con particolare attenzione al cinema autoriale e d’essai.

Nove giorni di proiezioni, che animeranno la città di Bergamo con un ricco calendario di eventi. Un concorso internazionale di lungometraggi, opere inedite, omaggi e retrospettive, documentari, anteprime e cult movie, incontri con gli autori, workshop e mostre, ma anche spazio per avvicinare i ragazzi delle scuole al cinema d’autore, con proiezioni e film dedicati a giovani e giovanissimi.

Non mancheranno inoltre le occasioni di svago fuori dalle sale di proiezione. Cuore pulsante di Bergamo Film Meeting sarà Piazza della Libertà, dove il Meeting Point - una tensostruttura allestita per l’occasione - ospiterà incontri con gli autori, una zona relax, un punto ristoro, degustazioni, dj set, feste e musica live. Riproposto anche in questa edizione il circuito AFTER BFM che coinvolgerà diversi bar, ristoranti, esercizi gastronomici dei borghi storici della città e della provincia, durante tutto il mese di marzo, per far vivere appieno lo spirito del Festival.

ANTICIPAZIONI SULLA 32a EDIZIONE

MOSTRA CONCORSO

Come sempre riservata ai nuovi autori, la competizione internazionale presenta 7 lungometraggi, inediti in Italia, che si caratterizzano per l’originalità linguistica e narrativa con cui affrontano i temi della contemporaneità. I 7 lungometraggi selezionati concorrono al Premio Bergamo Film Meeting assegnato ai tre migliori film della sezione sulla base delle preferenze espresse dal pubblico. Al film vincitore, inoltre, andrà il premio Bergamo Film Meeting – Banca Popolare di Bergamo, del valore di 5.000 euro, istituito come sostegno rivolto alle produzioni che investono nei giovani autori, nel cinema indipendente e di qualità.

VISTI DA VICINO

Anche quest’anno, il Festival propone una selezione di film documentari, provenienti dal panorama internazionale: corti, medi e lungometraggi, produzioni indipendenti che si distinguono per l’approccio creativo alla rappresentazione di realtà, dove lo sguardo del regista è uno strumento attivo di ricerca e di scoperta, in rapporto vivo e intenso con il “visibile”.

DIRK BOGARDE

24 lungometraggi compongono l’ampia retrospettiva dedicata da Bergamo Film Meeting a Dirk Bogarde (1921-1999), artista dai molteplici talenti, già narratore e disegnatore, che di sé stesso, con britannico understatement, diceva di essere solo un attore, che recitava soprattutto con gli occhi “di una magnetica, profonda sfumatura marrone”.

Nella prima fase della sua carriera, tra la fine degli anni ’40 e per tutti i ’50, divenne presto una star del box office, idolatrato dai fan per le sue interpretazioni in drammi bellici, film mélo, storici e noir. Con gli anni ’60, affrontò ruoli più complessi e in breve si affermò come il volto del cinema d’autore britannico, a partire da Victim (id., 1961) diretto da Basil Dearden, e poi grazie al fecondo sodalizio con Joseph Losey (Il servo, The Servant, 1963; Per il re e per la patria, King & Country, 1964; L’incidente, The Accident, 1967), nonché altre preziosissime collaborazioni con autori come Schlesinger (Darling, id., 1965). Grazie a queste interpretazioni, Bogarde approdò, infine, al cinema d’autore “continentale”, con registi come Visconti (La caduta degli dei, 1969), Resnais (Providence, 1977), Fassbinder (Despair, id., 1978). Bogarde si è distinto per una presenza scenica elegante, precisa, seducente e ambigua, se non addirittura minacciosa e di sensuale intensità, celata dietro un apparente e disinvolto distacco.

MA PAPÀ TI MANDA SOLA?

Prendendo spunto dal titolo del celebre film di Bogdanovich con Barbra Streisand e Ryan O’Neal, un viaggio nella screwball comedy, dagli anni ’30 agli anni ’60, con 10 film giocati su ritmi sostenuti e sceneggiature impeccabili, dove i personaggi femminili si impongono con la loro spregiudicatezza, una buona dose di follia e una forte inclinazione all’avventura. Storie d’amore giocate sulla conquista a tutti i costi, sulla differenza di classe, sull’ostinazione a pedinare un maschio spesso riluttante, poco propenso al matrimonio, a volte impacciato per non dire infastidito. Meccanismi a orologeria che creano situazioni esilaranti e frequenti colpi di scena. I film proposti portano la firma di grandi registi che hanno fatto la storia del cinema hollywoodiano, come Frank Capra (It Happened One Night, Accadde una notte, 1934) Howard Hawks (Bringing Up Baby, Susanna, 1938), Preston Sturges (The Lady Eve, Lady Eva, 1941) e sono interpretati da grandi star come Cary Grant, James Stewart, Claudette Colbert, Katharine Hepburn.

EUROPA: FEMMINILE, SINGOLARE

Il viaggio del Festival attraverso il cinema europeo quest’anno è declinato al femminile, con la prima parte di una rassegna biennale che vuole mettere in luce le opere di alcune tra le registe più rappresentative del panorama europeo, che si sono affermate in questi ultimi anni sulla scena delle produzioni cinematografiche indipendenti.

Le protagoniste dell’edizione 2014 - delle quali saranno proposti tutti i film - sono l’italiana Antonietta De Lillo (Non è giusto, 2001, Il resto di niente, 2004) che con straordinaria sensibilità sa raccontare luoghi e personaggi partenopei, spaziando dal documentario alla commedia; l’islandese Solveig Anspach (Stormy Weather, 2003, Queen of Montreuil, 2012), il cui cinema delicato e intimo gioca costantemente con generi e ruoli, delineando figure femminili a tutto tondo che costituiscono il perno vero e proprio del suo cinema; e l’austriaca Jessica Hausner (Hotel, 2004, Lourdes, 2009), che con uno stile algido e perturbante scava nelle profondità dell’animo umano.

PIERRE-LUC GRANJON

Regista di film d’animazione, illustratore e modellatore, il francese Pierre-Luc Granjon produce nel 2001 il suo primo cortometraggio, Petite escapade (2001), che vince il Grand Prix al Festival di Seul. Successivamente dirige Le château des autres (2003) e L’enfant sans bouche (2004). Grande sperimentatore di tecniche e metodologie, realizza poi una serie di 4 episodi, popolata da personaggi colorati, immersi nel cuore di un fantastico mondo medievale. Attraverso diverse tecniche di animazione (volumi, disegno animato, découpage), Pierre-Luc Granjon racconta con semplicità e immaginazione il profondo universo infantile.

Bergamo Film Meeting presenta tutti i suoi film e una carta bianca con le opere degli autori che lo hanno particolarmente influenzato durante la sua carriera artistica (Briganti senza leggenda di Gianluigi Toccafondo, 2013, The Man with the Beautiful Eyes di Jonathan Hodgson, 2000, Peter & The Wolf di Suzie Templeton, 2006).

Il Festival dedica un volume monografico contenente saggi originali, filmografie complete, interviste con autori, repertorio bibliografico e un’ampia documentazione fotografica.

Le illustrazioni originali, i disegni e le sculture di Pierre-Luc Granjon sono oggetto di una mostra, presso la Sala di Porta S. Agostino, aperta a tutti i visitatori dal 7 al 30 marzo.

BERGAMO FILM MEETING INAUGURA BERGAMO JAZZ

Anche quest’anno, Bergamo Film Meeting passerà il testimone a Bergamo Jazz, che festeggia la sua 36a edizione. La domenica di chiusura del Festival, sarà proiettato il film Un témoin dans la ville (Appuntamento con il delitto, 1956) di Edouard Molinaro, con musiche del sassofonista Barney Wilen e a seguire la sonorizzazione del film The Unknown (Lo sconosciuto, 1927) di Tod Browning ad opera del trio di Vincenzo Vasi, specialista del theremin.

BFM UPGRADE 1.0 - Parole di cinema

Con il 2014, finalmente, la produzione editoriale di Bergamo Film Meeting entra nell’era digitale: i volumi della 32ª edizione saranno pubblicati contemporaneamente in formato cartaceo e digitale, ottimizzato per i diversi dispositivi e-reader e smartphone. E sarà solo l’inizio: piano piano, tutti i volumi monografici editi durante le precedenti edizioni e oggi purtroppo esauriti, saranno riproposti in formato digitale, dopo un accurato lavoro di redazione, riqualificazione e valorizzazione. Saranno così di nuovo disponibili le monografie dedicate ai Monty Python (1989), Aki Kaurismäki (1990), Roger Corman (1991-92), Mike Leigh (1993), Jan Švankmajer (1997), Andrej Tarkovskij (2004) e molti altri.

KINO CLUB

Anche quest’anno, Bergamo Film Meeting dedica una sezione al pubblico più giovane: proiezioni di corti e lunghi d’autore al Cinema Capitol, visite guidate alla mostra di Granjon, un workshop di disegno diretto su pellicola di Vincenzo Gioanola e il Telepongo, laboratorio d’animazione con la plastilina curato dall’associazione Avisco. A completare la 32ª edizione non mancheranno, come sempre, anteprime e cult movie, classici restaurati, incontri con gli autori, aperitivi e moltissime sorprese.

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