Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 05 Novembre 2009
Il pianista Kirill Gerstein
si esibisce alla Sala Greppi
Altro concerto e altro recital pianistico. Questa volta in Sala Greppi (oggi alle 21, ingresso per associati) arriva il russo Kirill Gerstein, già ammirato nel 2005 ai «Concerti d'autunno». Un pianista giovane, non giovanissimo, ma incamminato a passi spediti verso una carriera internazionale di alto profilo. Più ancora che il premio «Geza Anda 2001» quando aveva 22 anni, contano le collaborazioni artistiche, che vanno da Dudamel a Schiff e inanellano una serie di sale e teatri di assoluto prestigio. In più c'è l'incarico alla Hochschule di musica di Stoccarda, una stella al merito per un talento così giovane.
Per altro il programma della serata è piuttosto chiaro: una scelta fatta secondo un criterio non solo e non particolarmente spettacolare, fine a se stesso. È una specie di percorso nel grande fiume del contrappunto, da Bach fino a Busoni, passando per Liszt. Si inizia con la Suite inglese n. 2, una delle tante opere scritte da Bach a uso didattico, dove anche lo stile, e le caratteristiche dell'architettura vogliono essere un modello per i giovani musicisti. Sono pagine anche oggi destinate ai percorsi accademici, ma non per questo inadatte a un concerto. Il contrappunto elegante, fatto di imitazioni non troppo rigorose (a parte preludio e giga, i tempi estremi), servirà come confronto con le due pagine di Busoni, la «Sonatina in brevis in signo Joannis Sebastiani Magni» e la «Toccata».
Busoni fu un grandissimo pianista e un sommo interprete di Bach, che rielaborò in tante suggestive trascrizioni per pianoforte: queste pagine, oltre a testimoniare la sua ammirazione per il Kantor, sono un vessillo del suo stile, avverso all'estroversione extramusicale dei romantici. La Sonata in si minore di Liszt non si discosta da questa linea: oltre a essere un pezzo di grande impegno formale, di struttura ciclica (con motivi ricorrenti), voleva essere una continuazione della grande tradizione classica, di Mozart e Beethoven, anche nel pieno della temperie romantica.
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