La caduta del muro e il cinema
Al via rassegna di film in tedesco

L'Università degli Studi di Bergamo, la Fondazione Alasca e Lab 80, in collaborazione con Goethe Institute, presentano «L’ombra del Muro»,  cinema tedesco dopo l’89, all'Auditorium di Piazza Libertà e all'Università degli Studi (via Pignolo 123, Aula 1 - Bergamo)

La caduta del Muro di Berlino e l’abbattimento della Cortina di ferro sono stati eventi di enorme impatto simbolico ai quali il cinema ha reagito - e continua a reagire - con estrema vivacità e varietà di registri tematici e linguistici. Attraverso l’occhio della telecamera i registi più interessanti del cinema tedesco hanno saputo cogliere le complesse e contraddittorie ripercussioni della fine di un’epoca sui luoghi che ne sono stati teatro e sulle esistenze degli uomini che le hanno vissute.

I film della rassegna offrono una percezione critica della realtà tedesca dopo il 1989, avvertita anche come irripetibile occasione di sperimentazione estetica.

Il programma:

6 novembre
Auditorium di Piazza Libertà, ore 17.30 introduce la rassegna Eva Banchelli Il muro Tit. or.: Die Mauer R. e scen.: J?rgen B?ttcher Or.: Germania, 1991 Dur.: 99’. Girato tra il 1989/1990 dal pittore e regista tedesco orientale Jürgen Böttcher per la DEFA, la più prestigiosa casa di produzione della DDR, il documentario raccoglie le impressioni all’abbattimento del Muro di Berlino rinunciando a qualsiasi commento e proponendo le immagini come occasione di meditazione sulla storia. Il percorso della macchina da presa spazia dai luoghi più celebri e carichi di reminiscenze della capitale tedesca – la Porta di Brandeburgo, il Reichstag, il Potsdamer Platz – fino alle viscere della città, in particolare le stazioni sotterranee della metropolitana che erano state interdette al traffico durante gli anni della divisione. Premio europeo per il miglior documentario 1991

6 novembre Auditorium di Piazza Libertà, ore 21 Schulze vuole suonare il Blues Tit. or.: Schultze Gets the Blues R. e scen.: Michael Schorr Musica: Thomas Wittenbecher Int.: Horst Krause, Harald Warmbraunn, Rosemarie Deibel Or.: Germania, 2002 Dur.: 114’. In un centro minerario della Germania orientale colpito dalla depressione economica e sociale successiva alla riunificazione tedesca, il mite e silenzioso Schulze viene collocato in prepensionamento e sembra destinato a una vita malinconica, spesa tra la solitudine domestica e l’osteria dove si diletta a suonare vecchi motivi popolari alla fisarmonica. L’ improvviso incontro, attraverso una trasmissione radiofonica, con la musica Blues apre invece all’improvviso una breccia nella sua esistenza, spingendolo a lasciare il villaggio, da cui non aveva mai potuto allontanarsi, per raggiungere la lontana Louisiana in un viaggio avventuroso e stralunato alle sorgenti delle melodie che hanno saputo magicamente riscattare la sua esistenza. Tra i molti riconoscimenti ricevuti, anche il Premio speciale San Marco alla Mostra del cinema di Venezia 2003 e il Premio della Critica tedesca nel 2005

9 novembre Università degli Studi, Via Pignolo 123 • Aula 1, ore 17.30 La chiesa di San Nikolai Tit. or.: Die Nikolaikirche R.: Frank Beyer Scen.: Frank Beyer, Eberhard G?rner, Erich Loest Int.: Barbara Auer, Ulrich Matthes, Annemore Haase-Wolf, Daniel Minetti Or.: Germania, 1995 Dur.: 138’. Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore tedesco orientale Erich Loest, il film ricostruisce le vicende della resistenza popolare e dei movimenti di opposizione civile che iniziarono a organizzarsi a Lipsia nel 1987. Le preghiere settimanali del lunedì divennero occasione di raduno dell’ opposizione e accompagnarono la crisi e poi il crollo del regime, culminando il 9 ottobre del 1989 con una grandiosa e pacifica manifestazione di massa che, per la prima volta nella storia del paese, non fu repressa dalle autorità. Nella storia tedesca più recente e nella sua trasfigurazione epica quella data è considerata l’inizio della rivoluzione pacifica che avrebbe condotto, un mese più tardi, alla caduta del Muro di Berlino e all’apertura della frontiera. Il film, in omaggio a una poetica da ‘romanzo popolare’, sceglie di intrecciare gli eventi storici alle vicend e di una famiglia della DDR, legata all’apparato di potere e poi coinvolta negli inarrestabili mutamenti della storia.

10 novembre Università degli Studi, Via Pignolo 123 • Aula 1, ore 17.30 L’intoccabile Tit. or.: Die Unberührbare R. e scen.: Oskar Roehler Musica: Martin Todsharov Int.: Hannelore Elsner, Vadim Glowna, Jasmin Tabatabi Or.: Germania, 1999 Dur.: 110’. Ispirato alla vita della madre del regista, la scrittrice tedesco-occidentale Gisela Elsner, il film racconta gli ultimi mesi di vita dell’eccentrica Hanna Flanders, una nota autrice di sinistra ormai sul viale del tramonto. La sua crisi esistenziale e artistica, che diventa un tragico e irrimediabile percorso nell’abisso della depressione, coincide con la caduta del Muro, simbolo – in questo caso – del crollo dell’utopia. Nella speranza che il 9 novembre dell’ 89 possa offrirle occasione di un nuovo inizio, Hanna lascia Monaco per Berlino, dove tenta di riallacciare i rapporti con amici e colleghi della DDR. Pur narrando una vicenda umana estrema, il film propone così una riflessione sul significato politico e umano che la fine del socialismo ha assunto per gli intellettuali tedeschi della sinistra sia orientale che occidentale. Molti riconosciment internazionalii, in particolare il German Film Award nel 2000 e il Premio della critica tedesca 2001 come miglior film e migliore attrice protagonista.

11 novembre Università degli Studi, Via Pignolo 123 • Aula 1, ore 17.30 Luci Tit. or.: Lichter R. e scen.: Hans Christian Schmid Int.: August Diehl, Herbert Knauo, Julia Krynke, Henty H?bchen Or.: Germania, 2002 Dur.: 105’. Il confine tra la Germania e la Polonia, oggi pacificamente segnato dal fiume Oder, è certo quello che fino al 1989 la Storia ha marcato in modo più tragico. Ambientati all’inizio del 2000 tra la città tedesco-orientale di Francoforte sull’Oder e quella polacca di Slubice - affacciate sulle sponde opposte del fiume - gli episodi intorno a cui è costruito il film si svolgono nel corso di due giorni. Le diverse storie propongono una riflessione sulla dolorosa persistenza delle barriere nell’epoca che proclama con euforia l’abbattimento delle frontiere tra Est e Ovest. Schmid intreccia i destini di diversi personaggi - un contrabbandiere di sigarette, un tassista, un commerciante di materassi, una traduttrice ecc. – alle prese con la durezza e la violenza del mondo contemporaneo. Tra i riconoscimenti, la medaglia d’argento al Deutscher Filmpreis 2003 e il Premio internazionale dei critici e dei giornalisti alla Berlinale 2003

12 novembre Università degli Studi, Via Pignolo 123 • Aula 1, ore 17.30 Berlino – Sinfonia di una grande città Tit. or.: Berlin - Sinfonie einer Groβstadt R. e scen.: Thomas Schadt Musica: Helmut Oehring, Iris ter Schiphorst Or.: Germania, 2001 Dur.: 77’. A oltre settant’anni di distanza dal celebre documentario di Walter Ruttmann Berlino, Sinfonia della grande città (1927), Thomas Schadt si cimenta con quel modello ormai classico per ridisegnare il ritratto della nuova capitale della Germania riunificata. Il regista si affida ancora al bianco e nero muto, investendo nel sapiente montaggio di immagini e musica per accompagnare la vita della metropoli attraverso le diverse ore del giorno e della notte. A scandire il ritmo della pulsazione urbana è lo sguardo attento alle geometrie degli spazi e ai movimenti dell’umanità più varia che abita, lavora, si muove, si svaga nelle strade e nei luoghi più disparati di una Berlino colta in una nuova fase di affascinante e radicale trasformazione della sua fisionomia.

Tutti i film sono a ingresso libero. Solo per la proiezione di Schulze gets the Blues è richiesto un ingresso di 3 €.

I film sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Schulze gets the Blues è doppiato in italiano


Lab 80 film via Pignolo, 123 - 24121 Bergamo Tel. 035.342239 Fax 035.341255 [email protected] www.lab80.it

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