Accademia Carrara: opere restaurate
dal 29 ottobre al Palazzo della Ragione

Prosegue il programma di restauro di alcune opere della Accademia Carrara, favorito dalla chiusura della Pinacoteca per lavori di ristrutturazione. Il secondo appuntamento, a cura di M. Cristina Rodeschini, riguarda la presentazione del restauro delle due tavolette di Defendente Ferrari (attivo nel Piemonte occidentale dal 1509 al 1535) con le Storie della Passione di Cristo.

L’operazione, promossa da Italia Nostra in memoria di Gian Paolo Agliardi e realizzata in collaborazione con Cobe Direzionale Spa, ha visto l’intervento conservativo condotto da Carlotta Beccaria di Milano e diretto da Amalia Pacia della Soprintendenza per il patrimonio artistico, storico ed etnoantropologico di Milano.

Le opere saranno esposte nella Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione, nella speciale area riservata agli eventi temporanei all’interno della mostra «L’Accademia Carrara nel cuore della città». Inaugurazione giovedì 29 ottobre alle ore 18. Il Quaderno di Restauro è stato realizzato per l’occasione da Lubrina Editore con testi di Carlotta Beccaria, Massimiliano Caldera, Paola Manchinu e M. Cristina Rodeschini.

Non è nota la destinazione originaria della coppia di dipinti con la Flagellazione e il Cristo in meditazione seduto sulla croce dell’Accademia Carrara: su uno dei lati esterni era raffigurata una figura di santo a monocromo di cui restano poche tracce. Nel 1897 le tavole facevano parte della variegata collezione raccolta dal nobile bergamasco Francesco Baglioni, lasciata al museo dopo la sua morte (1900).

Lo studio condotto in occasione del restauro ha permesso di riconoscere stringenti analogie fra le due opere e la Crocifissione Fontana (Torino, Musei Civici d’Arte Antica e Palazzo Madama), dove non solo coincide il punto di stile e la cronologia intorno al 1520, ma compaiono gli stessi personaggi che assistono alla scena della Meditazione di Cristo.

Si propone quindi la ricostruzione di un trittico ad ante mobili, con al centro la Crocifissione e ai lati la Flagellazione e la Meditazione, secondo una tipologia di origine nordica ma molto diffusa nella produzione del Ferrari: ne rimane un unico esempio integro, il trittico con l’Adorazione dei Magi, la Natività e il Compianto di Cristo, datato 1523 (Torino, Galleria Sabauda).

L’osservazione in luce diffusa e radente, e l’analisi con il microscopio bioculare hanno permesso di rintracciate le linee di incisione sulla superficie dipinta, e di distinguerne due differenti tipologie: 1) Incisioni a punta metallica realizzate per definire alcuni elementi del disegno preparatorio, in particolare le linee prospettiche; presumibilmente eseguite quando il disegno preparatorio della composizione era già stato tracciato, poiché si interrompono al limitare delle figure. 2) Incisioni che segnano la superficie pittorica in maniera più superficiale tracciate con una punta più arrotondata, per accogliere alcune decorazioni di oro a conchiglia; di questa tipologia sono le decorazioni degli abiti in entrambe le tavole.

L’indagine riflettografica è stata eseguita da Duilio Bertani coadiuvato da Luca Consolandi del Centro interdipartimentale di riflettografia infrarossa e diagnostica dei beni culturali dell’Università degli studi di Milano. Le riflettografie hanno reso visibile il leggero disegno preparatorio sottostante oltre alle rifiniture di colore nero stese a pennello sopra la stesura pittorica, rendendo maggiormente comprensibile la tecnica di esecuzione adottata dall’artista.

La lettura alla luce di Wood ha evidenziato nella tavola che rappresenta Cristo in meditazione seduto sulla croce la presenza di patinature di colore scuro e trasparente in corrispondenza della corona del Cristo, attorno al corpo, sotto la croce e sotto gli zoccoli del cavallo bianco e sulla vegetazione presente nel paesaggio, eseguite con pennellate maldestre, probabilmente imputabili a interventi di restauro passati.

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