Porte aperte al «Creberg»
per una retrospettiva su Bonetti

Da sabato 9 maggio a venerdì 5 giugno nella sede storica del Credito Bergamasco in Largo Porta Nuova 2, una mostra retrospettiva intensa e unica nel suo genere consentirà al pubblico di ritrovare i temi più emblematici della riflessione artistica di Gianfranco Bonetti, pittore bergamasco di rango, prematuramente scomparso nel luglio 2007.

Quaranta dipinti, a testimonianza delle componenti sostanziali della sua intera opera, permetteranno di seguire idealmente il cammino esistenziale di questo autore. Un appuntamento espositivo da non perdere per conoscere gli aspetti più profondi dell’opera pittorica di un maestro dall’intenso talento e dalla straordinaria sensibilità, che ha saputo con le sue opere attualizzare i valori della pittura lombarda in un contesto europeo, affidando ai suoi dipinti il compito di parlare della propria inquietudine esistenziale.

Docente di Figura Disegnata al Liceo Artistico Statale cittadino (vinse il concorso nel 1968), Gianfranco Bonetti abbandonò e riprese la cattedra, alternando periodi di silenziosa ricerca a momenti di intensa produzione pittorica. Vincitore del Premio Morlotti a Imbersago nel 2007 - con una motivazione particolarmente incisiva e profondamente vera: “straordinario artista figurativo schivo e defilato, ancora immeritatamente poco conosciuto dal grande pubblico” - Bonetti ha esposto nel Nord Italia e in Svizzera (la sua prima personale si tenne alla Galleria Mosaico di Chiasso), a Milano (un suo autoritratto del 1986 è stato esposto nelle sale di Palazzo Reale, nel contesto della collettiva “Arte italiana 1968-2007”, ideata da Vittorio Sgarbi e curata da Maurizio Sciaccaluga) e naturalmente a Bergamo.

Significativa testimonianza del grande percorso artistico che negli ultimi decenni si è sviluppato nel nostro territorio, le opere di Gianfranco Bonetti sono state esposte alla Galleria Lorenzelli, a Palazzo della Ragione e nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. “Questo allestimento” - ha affermato Angelo Piazzoli, segretario generale della Banca e della Fondazione Creberg - “rappresenta un omaggio speciale ad un pittore schivo e riservato, poco conosciuto dal grande pubblico perché volutamente lontano dalle luci della ribalta ma non per questo meno dotato di grande impulso poetico, autentico specchio delle tensioni che hanno percorso gli anni della sua esistenza. Consapevoli quindi dell’importanza dell’evento, con orgoglio forniamo a tutti - a chi già apprezza Bonetti ed a chi non ne ha mai sentito parlare - una preziosa occasione per conoscere gli aspetti più profondi dell’opera pittorica di questo maestro dalla sensibilità straordinaria”.

In un saggio critico contenuto nel catalogo che accompagna la mostra, Domenico Montalto evidenzia come: “Nutrita di fermenti europei, dal Simbolismo a Kubin, fino al Realismo Esistenziale, la pittura di Bonetti è stata impietosa nel mettere a nudo e nell’inchiodare sulla tela e sulla carta, con gli strumenti del colore e della luce, le angosce, le paure, le solitudini dell’anima moderna. Nei quadri di Bonetti, lavorati con tinte risentite e acide, in un gioco di controluci e di ombre fonde, da teatro barocco, vediamo personaggi noti e ignoti, uomini e donne abitare il vuoto d’una stanza o d’una strada, esprimendo sconcerto e malessere. Anche negli autoritratti, replicati infinite volte, Bonetti guardava se stesso con gli occhi di un Bacon o di Giacometti redivivo in terra orobica o meglio di Fra’ Galgario del nostro tempo, un Fra’ Galgario esistenziale e tormentato, mettendo in posa il comune migrare verso il niente, in una galleria di effigiati dove il disincanto della coscienza infelice sostituisce il bigotto sussiego settecentesco, e dove la pittura – anziché celebrare la figura – pare corroderla, come una carie necessaria”.

Afferma Anna Caterina Bellati – curatrice scientifica della mostra – sottolineando il collegamento tra la pittura di Bonetti e quella di Bacon: “In una videointervista Bacon aveva dichiarato ‘Si, sono ottimista. Su cosa? Sul nulla, sul nulla, (…) sull’esistere (…) sul mio trascinarmi da un bar all’altro (…) vedere i volti della gente (…) mi piace la loro conformazione e poi riprenderne l’aspetto, senza però farne un’illustrazione’. Bonetti, quasi in disparte, ha fatto sua questa regola insieme all’idea che il senso profondo dell’arte è testimoniare la condizione umana”.

Aggiunge in ultimo Angelo Piazzoli: “Desidero sottolineare che questa mostra rappresenta un’ulteriore espressione del costante impegno e dell’intenso lavoro di studio e di ricerca che la Fondazione Credito Bergamasco riserva alla valorizzazione dell’arte espressa in ambito locale, arrivando a cogliere anche le realtà meno percepite pur se di grande valore intrinseco. Il nostro significativo intervento si è inoltre rafforzato con la promozione ed il finanziamento di alcune importanti iniziative collaterali alla mostra, che si terranno nel mese di maggio presso il Liceo Artistico Statale di Bergamo, a ricordo di Bonetti docente”.

La mostra è visitabile nei giorni feriali negli orari di apertura delle filiale (8.20 - 13.20 e 14.45 - 15.45), mentre sabato 9 e 23 maggio e domenica 10 e 24 maggio sarà aperta dalle ore 10.30 alle ore 19.00 con orario continuato. Sono previste visite guidate gratuite con inizio nei seguenti orari: 11.00 - 12.00 - 15.00 - 16.00 - 17.00 - 18.00. Per ulteriori informazioni: 035.393.006/214/431 Dal 9 maggio al 5 giugno 2009 il Credito Bergamasco – grazie ad una iniziativa promossa dalla sua Fondazione – apre le proprie porte per una visita gratuita alla mostra retrospettiva dedicata a Gianfranco Bonetti, straordinario artista figurativo contemporaneo.

Nei giorni di sabato 9 e 23 maggio e di domenica 10 e 24 maggio la mostra sarà visitabile, con orario continuato, dalle 10.30 alle 19.00.

Sono previste visite guidate gratuite nei seguenti orari: 11, 12, 15, 16, 17, 18. Da lunedì a venerdì la mostra sarà accessibile durante gli orari di apertura della filiale (dalle 8.20 alle 13.20 e dalle 14.45 alle 15.45).

Nei giorni lavorativi non sono previste visite guidate. Per informazioni: tel. 035 393.006/214/431

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