È la terza stagione di repliche per questa commedia leggera che non risente del tempo (il testo è stato scritto nel 1936) perché la sua fortuna è legata all'ironia con cui viene trattato il tema della fedeltà coniugale, un'ironia che sottolinea il potere della fantasia e dell'immaginazione nella vita quotidiana.
La protagonista Marina, stanca della routine familiare, si trova, a causa dell'equivocato dono di un mazzo di rose, a immaginare di essere corteggiata da uno sconosciuto che si firma Mistero. In realtà Mistero è proprio il marito Alberto, che di fronte all'evidenza dell'infatuazione della moglie, comincia ad assecondarla con l'aiuto dell'amico Tommaso. Le scrive, le manda altri fiori, e arriva finalmente a darle un appuntamento. Il meccanismo comico prevede che l'amico tenti goffamente di approfittare della situazione provocando il felice scioglimento della vicenda.
Titino Carrara ha voluto continuare l'opera di rivisitazione dei gioielli del patrimonio di tradizione, dopo la «Locandiera» e «I due gemelli veneziani». Un'opera che mira ad evidenziare l'attualità del meccanismo comico del testo pur facendo tesoro di tutta la tradizione interpretativa di ritmi, intonazioni, soggetti che nasce dalla lunga consuetudine con la sua rappresentazione.
I successivi spettacoli di «Tracce» saranno «La bisbetica domata» giovedì 9 aprile e «Donne donne... eterni dei... Operetta» domenica 26 aprile.
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