Ragazzi, pensate in modo critico
È il consiglio del Nobel Szostak

Jack Szostak, 60 anni, scienzato canadese di origini anglo-polacche, insegna biologia a Harvard. Nel 2009 ha ricevuto il premio Nobel per la medicina «per la sua scoperta di come i cromosomi siano protetti dai telomeri e dall'enzima telomerasi».

Jack Szostak, 60 anni, scienzato canadese di origini anglo-polacche, insegna biologia a Harvard. Nel 2009 ha ricevuto il premio Nobel per la medicina «per la sua scoperta di come i cromosomi siano protetti dai telomeri e dall'enzima telomerasi»: in pratica ha aperto la porta alla comprensione dei meccanismi di invecchiamento.

Ora lavora alla costruzione in laboratorio di cellule (esseri viventi) artificiali, partendo da molecole meramente chimiche. Domenica 6 ottobre alle 17 al Teatro Sociale terrà una lezione «Agli estermi del cromosoma», la prima «in memoria di Rita Levi Montalcini», morta un anno fa, già presidente onorario del Comitato scientifico di BergamoScienza.

Perché moriamo?
«Buona domanda! Nel caso di un numero crescente di organismi che sono stati studiati a fondo in laboratorio (ad esempio vermi come il Caenorhabditis elegans, mosche come la drosophila, e anche topi) esistono semplici trattamenti (una dieta controllata, o altri di carattere chimico) o mutazioni genetiche in grado di incrementare in modo significativo la durata della vita. Gli uomini sono esseri più complicati, e naturalmente più difficili da studiare. Al momento non è chiaro se esista un modo semplice di allungare la durata della vita umana».

A cosa servono, esattamente, questi telomeri che lei ha studiato?
«Ciò che abbiamo scoperto è che i telomeri, cioè il dna che si trova alla fine dei cromosomi, tutte le volte che una cellula si divide per natura si accorciano, ma anche che esiste un semplice processo enzimatico - chiamato telomerasi - che controbilancia questa perdita aggiungendo ulteriore dna, in modo che i telomeri continuano a mantenere in media la loro lunghezza. Se questo processo di allungamento viene in qualche modo bloccato, invece, i telomeri si accorciano via via che le cellule vanno avanti a dividersi, fino a che queste iniziano a morire. Ci siamo accorti che alcune cellule del nostro corpo, come le staminali, hanno livelli bassi di telomerasi, dunque i loro telomeri lentamente si accorciano; ne deriva che le nostre staminali possono sopportare solo un numero limitato di divisioni:dopo un po' esse o muoiono oppure smettono di dividersi, e probabilmente questo contribuisce a una parte del processo di invecchiamento».

La scienza ci sta preparando un mondo migliore?
«Io penso che ci dia molti strumenti preziosi per costruire un mondo migliore. Naturalmente, tanti avanzamenti possono essere utilizzati anche in modo dannoso. Per questo abbiamo bisogno di valori positivi per usare ciò che la scienza ci dà per costruire un mondo migliore».

Qual è la raccomandazione che farebbe a un ragazzo che vuole diventare uno scienziato?
«Imparare a pensare in modo critico, cercando risposte alle questioni importanti guardando all'evidenza e non semplicemente accettando ciò che i professori o altre autorità dicono».

Leggi le due pagine dedicate a BergamoScienza su L'Eco di domenica 6 ottobre

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