Torna il Festival Organistico:
5 appuntamenti dal 27 settembre

Dopo l'edizione del ventennale - culminata con una maratona musicale - il Festival Organistico Internazionale «Città di Bergamo» si ripresenta ai blocchi di partenza di una nuova stagione con 5 concerti nei 5 venerdì dei primi week-end autunnali.



Presentazione

Dopo l'edizione del ventennale - culminata con una maratona musicale che ha coinvolto moltissimi strumentisti bergamaschi - il Festival Organistico Internazionale «Città di Bergamo» si ripresenta ai blocchi di partenza di una nuova stagione con 5 concerti nei 5 venerdì dei primi week-end autunnali.

Una contiguità con la tradizione facilmente riconoscibile anche dai contenuti e dalla qualità dei concerti. E' infatti sufficiente dare un veloce sguardo al cartellone della 21a edizione per individuare non solo la presenza di artisti di prima grandezza nel panorama organistico mondiale ma il perseguimento di quei tratti artistici che hanno da sempre fatto la fortuna di quest'amata e consolidata manifestazione: arte dell' improvvisazione, centralità carismatica dell'interprete, giovani fenomeni, repertori mai scontati. 

Si tratta tuttavia di un allestimento per certi versi ancora speciale per noi, e beneaugurante, poiché farà da apripista ad un evento unico e straordinario che accenderà i riflettori internazionali sull'intero mondo organario ed organistico bergamasco: l'annunciato 62° Meeting Internazionale dell'Organo - a cura della Gesellschaft der Orgelfreunde, la più grande associazione organistica europea con oltre 6000 iscritti tra professionisti ed amatori - che si terrà a Bergamo l'estate prossima dal 27 luglio al 2 agosto. 

Una magnifica opportunità per promuovere la nostra storia, il nostro territorio, la nostra cultura, nell'anno della possibile assegnazione del titolo di ‘Bergamo Capitale europea della Cultura 2019'.

Il programma del meeting (*) - allestito da Vecchia Bergamo con la collaborazione dell'Ufficio di Musica Sacra e tutte le Istituzioni che sostengono il Festival - prevede seminari, corsi, concerti, visite guidate sia in città che in provincia, coinvolgendo nuovamente molti interpreti orobici che andranno ad affiancare rinomati artisti stranieri in una festa musicale senza precedenti in Italia. Un meritato riconoscimento ai tanti operatori appassionati della nostra provincia - che a tutti i livelli, a partire dai primi anni 60', hanno preso parte al lungo lavoro di recupero e valorizzazione d'un patrimonio storico ed artistico oggi d'inestimabile valore - ed una gioia immensa per noi, nel constatare quanto vent'anni di Festival abbiano contribuito a far emergere in modo definitivo un settore così interessante, ricco e variegato, collocandolo in una scintillante vetrina sovranazionale.      

Tornando al cartellone di quest'anno non passano certo inosservate le numerose sinergie messe in campo per via della candidatura cittadina. La prima, di cui andiamo estremamente orgogliosi, è quella con la Cattedrale di Notre Dame di Paris, che, in occasione dell'850° anniversario della sua fondazione, oltre a garantirci la presenza del suo manager musicale, Philippe Lefebvre, ha voluto firmare l'evento a distanza apponendo il suo logo ufficiale.

Ma di altrettanto prestigio è il patrocinio del ‘Festival Pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia', in occasione dei festeggiamenti dei suoi cinquant'anni: essere considerati degni di stima ed amicizia da parte di una manifestazione che ha fatto della coerenza artistica e della qualità propositiva due capisaldi irrinunciabili, premiati da un indiscusso successo planetario, ci onora profondamente, confermandoci al contempo la bontà del lavoro fin qui svolto.

E' invece intorno al quarto appuntamento del programma - quello in Pignolo, dedicato agli anniversari di Johann Simon Mayr e di Padre Davide da Bergamo - che si sono concentrate l'attenzione e la collaborazione sia del ‘Gaetano Donizetti Bergamo Musica Festival' che del Comune di Bergamo, il quale, per la nota iniziativa ‘2013 Anno dei Cittadini Europei', ha puntato sulla valorizzazione delle figure di Francesco Nullo, Papa Giovanni XXIII, ed appunto Mayr.    

Da segnalare infine la prosecuzione della felice esperienza con ‘BergamoScienza' per ciò che riguarda le visite guidate agli organi cittadini e le lezioni sulle tecniche costruttive alla base del funzionamento di uno strumento a canne (#).

Vediamo ora in dettaglio le ricche opportunità d'ascolto di quest'anno     
L'apertura della manifestazione - venerdì 27 settembre, in Cattedrale, sul recente organo Corna  impreziosito  da una nuova consolle a 4 tastiere - è affidata ad uno dei più celebrati interpreti ed improvvisatori al mondo, Philippe Lefebvre, titolare di Notre Dame de Paris dal 1985,  insieme ad Olivier Latry, già nostro ospite, ed a Jean-Pierre Leguay. L'occasione è l'850° anniversario di fondazione della grande cattedrale parigina, un luogo simbolo della Cristianità in Europa, che nei secoli ha sempre svolto un affascinante ruolo di custode della più vivida esperienza musicale liturgica d'oltralpe. La prima parte del programma, tutto novecentesco, è dedicata a due figure carismatiche di Notre Dame, attraverso l'esecuzione integrale della seconda sinfonia di Louis Vierne, ivi titolare dal 1900 al 1937, e di una rara improvvisazione trascritta, per 2 percussioni ed organo, del mitico Pierre Cochereau, la cui leggendaria figura di funambolico improvvisatore ha amplificato non poco nel dopoguerra la fama e la centralità musicale di questo tempio (dal 1955 al 1984). Nella seconda parte verrà dato spazio ai due maggiori sostituti di Vierne, spesso assente per problemi di salute: Marcel Dupré, dal 1914 al 1923, e Maurice Duruflé, dal 1929 al 1931. Tuttavia, omaggio più significativo alla peculiarità di Notre-Dame non potrebbe essere che quello finale, con l'improvvisazione su tema dato, disciplina per la quale Philippe Lefebvre è considerato un riferimento assoluto. Essendo il concerto dedicato al festival pianistico cittadino, proporremo al pubblico una lista di temi tratti da famosi concerti per pianoforte ed orchestra: i più votati saranno utilizzati dal maestro per la sua performance estemporanea.

Il venerdì seguente, 4 ottobre, avremo ospite l'organista e clavicembalista d'origini australiane Brett Leighton, uno fra i massimi esperti di musica antica per tastiere. Il ritrovo è presso la piccola chiesa della Beata Vergine del Giglio, in Via S. Alessandro alta, custode dell'organo più antico della città, uno strumento tutto originale di fine seicento d'intonazione inequabile. Per l'usuale doppio appuntamento, suggerito dalla ridotta capienza del luogo di culto, Leighton proporrà un recital di musiche tardo rinascimentali con l'intervento di uno strumento piuttosto raro nell'utilizzo solistico, il cornetto, affidato all'esperto Hans-Jakob Bollinger. Le perle d'ascolto per i molti appassionati di questo genere saranno più d'una, realizzate in un contesto architettonico ed artistico di grande suggestione, che riprodurrà fedelmente le prassi esecutive dell'epoca.

L'improvvisazione sarà tema dominante anche della serata di venerdì 11, quella in Santa Maria Immacolata delle Grazie, tradizionalmente dedicata alla presentazione di un giovane vincitore di Concorso Internazionale. Per la terza volta consecutiva c'imbattiamo in un portento proveniente dal CSNM di Parigi, non a caso considerato uno dei centri d'eccellenza per l'organo, e per l'improvvisazione in particolare. Si tratta di Baptiste-Florian Marle-Ouvrard, che negli ultimi due anni s'è segnalato per le eclatanti vittorie in alcuni concorsi di altissimo livello. Delle tre sezioni estemporanee in programma - tutte in stili e forme diverse - due sono dedicate alla celebrazione dei noti anniversari di Giuseppe Verdi e Richard Wagner: un modo simpatico, non nuovo per il Festival, di far memoria di autori che, pur fuori dalla tradizione meramente  organistica,  sono stati di  fondamentale  importanza nella costruzione del linguaggio musicale occidentale, un'evoluzione in continuo divenire che troverà pregnanti testimonianze contemporanee nelle composizioni di Jean Giraud e Thierry Escaich, entrambe in prima assoluta a Bergamo.

Con il quarto appuntamento - quello di venerdì 18 ottobre in S. Alessandro della Croce in Pignolo, che vede Marco Ruggeri alla consolle dello splendido organo Serassi 1860 – festeggeremo nel migliore dei modi un doppio anniversario, questa volta tutto locale: i 250 anni della nascita di Johann Simon Mayr ed i 150 anni della morte di Felice Moretti alias Padre Davide da Bergamo, cioè maestro ed allievo a confronto. Sì, perché tutti sanno che Mayr è stato il maestro di Gaetano Donizetti ma pochi sono a conoscenza che lo è stato anche di Padre Davide, il celebre frate amico della famiglia Serassi, con la quale ha di fatto creato l'estetica dell'organo ottocentesco lombardo e la sua letteratura, in una fitta osmosi d'idee, sia tecniche sia musicali, che pochi eguali ha avuto nella storia della musica organistica. Del maestro di Mendorf ascolteremo persino una prima esecuzione mondiale di un manoscritto proveniente dall'archivio di Santa Maria di Campagna (PC). Del geniale frate di Zanica sarà invece affrontata una vasta ed indicativa selezione di brani tratti dal suo enorme corpus organistico, oggetto da tempo di studi approfonditi da parte di Marco Ruggeri, appassionato musicologo, il quale, in occasione della pubblicazione integrale anastatica delle opere Davidiane a cura dell'editrice Paideia di Brescia, terrà una conferenza il giorno prima del concerto, Giovedì 17 ottobre, alle ore 18, presso il salone Riccardi del Teatro Donizetti. 

Il Festival si chiude venerdì 25, in Basilica di Santa Maria Maggiore, in compagnia d'un altro dei grandi improvvisatori dei nostri tempi, Franz Josef Stoiber, ‘deus ex machina' delle attività musicali della Cattedrale di Ratisbona, fra i più importanti centri cattolici tedeschi. Il programma, di grande difficoltà esecutiva, oltre ai due ampi affreschi d'improvvisazione, prevede un percorso nei meandri della scuola germanica tardo ottocentesca, con opere ed autori in prima assoluta per Bergamo, come Merkel e Renner, fondamentali per comprendere le visioni post-romantiche di Max Reger, qui presente con una delle sue più interessanti Fantasie. Ispirato dalla stessa scuola nordica fu anche Marco Enrico Bossi, nel 1915 entusiasta collaudatore del grande organo Vegezzi Bossi della Basilica, il quale, a distanza di vent'anni dal suo ultimo restauro conservativo, ha goduto quest'estate di un importante intervento migliorativo alle trasmissioni elettroniche.

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