Pasotti si trasforma in Arlecchino
Un mese di riprese tra città e valli

Ciak, si gira. Dal 16 settembre Giorgio Pasotti sarà Arlecchino. L'Officina della comunicazione di Bergamo, produttore del film, ha fissato per quella data l'inizio ufficiale delle riprese. Dal 19 agosto, invece, il via al casting aperto a tutti.

Ciak, si gira. Dal 16 settembre Giorgio Pasotti sarà Arlecchino. L'Officina della comunicazione di Bergamo, produttore del film che vedrà protagonista il quarantenne attore bergamasco, ha fissato per quella data l'inizio ufficiale delle riprese. Trentuno giorni in tutto, con eventuali recuperi, una troupe composta da 30 professionisti e una ventina di location, tra Bergamo città, la Valle Brembana e la Valle Seriana.

Dopo un certosino lavoro alla ricerca di investitori, il primo film sulla celebra maschera bergamasca è pronto a diventare realtà. Ci ha creduto in primis Giorgio Pasotti, tenace nel volere un film su Arlecchino, brand conosciuto ovunque e possibile «veicolo straordinario per portare l'immagine di Bergamo e della Valle Brembana in tutto il mondo». Ci ha creduto la produzione, l'Officina della comunicazione, da un anno impegnata anche nella promozione del film tra imprenditori e istituzioni, soprattutto in Val Brembana. Ad appoggiare quello che vuole essere già un evento a iniziare dalla riprese, ci saranno infatti, «Rai cinema» (coproduttore), la Provincia di Bergamo, i Comuni di Bergamo e di Alzano, e la Regione. Poi un lungo elenco di soggetti privati. Alla fine gli ultimi tasselli sono stati apposti e si è pronti a partire. Le maestranze tecniche, le figure artistiche e gli attori sono in fase di definizione. Dal 19 agosto, invece, il via al casting aperto a tutti (www.officinadellacomunicazione.com).

Decise anche le principali location. Si girerà solo nella Bergamasca: in Città Alta, all'aeroporto di Orio e molto probabilmente al Teatro Donizetti. Quindi la parte preponderante in Valle Brembana: San Pellegrino, Cornello dei Tasso (qui sarà dato anche l'estremo saluto a un personaggio chiave della narrazione), Oneta di San Giovanni Bianco e Lenna. E Alzano in Valle Seriana. La trama: «Io, Arlecchino» sarà, nel suo senso più profondo, la storia - ambientata ai nostri giorni - di un ritorno alle origini. Paolo, interpretato da Pasotti, è un presentatore televisivo di grande successo, vive lontano da casa quando gli viene comunicata una notizia che lo fa rientrare immediatamente. Il ritorno a casa ristabilirà un forzato contatto con il padre con cui ha un rapporto particolare anche dovuto alla storia di vita dello stesso: un attore della Commedia dell'arte che ha portato la figura di Arlecchino in diverse rappresentazioni. Nel paese d'origine Pasotti ritrova ritmi, cibi e luoghi che credeva dimenticati. «Io, Arlecchino», in ultima analisi, è la storia di un passaggio generazionale, un passaggio di valori e di tradizioni mai sopite, di cui la figura di Arlecchino rappresenterà l'emblema.

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