Cultura e Spettacoli
Mercoledì 07 Agosto 2013
Orfani del pomeriggio
Il cinema vive solo di notte
«Andiamo al cinema?». Presto detto, non facile da attuare. Tutte le sette sale (o salette) attive in città (in tre locali: il San Marco, il Capitol e il Conca Verde a cui si aggiungerà a fine agosto il Del Borgo di piazza Sant'Anna) iniziano i loro spettacoli unici alle 21,30.
«Andiamo al cinema?». Presto detto, non facile da attuare. Tutte le sette sale (o salette) attive in città (in tre locali: il San Marco, il Capitol e il Conca Verde a cui si aggiungerà a fine agosto il Del Borgo di piazza Sant'Anna) iniziano i loro spettacoli unici alle 21,30.
La quasi eccezione è la multisala Uci di Curno, che però ormai anticipa di poco gli orari serali. La questione è annosa e delicata. Non si capisce perché non ci possa essere un gentlemen's agreement nell'interesse, oltre che evidentemente del pubblico, degli stessi esercenti.
L'unico spettacolo delle 21,30 può andar bene a un pubblico di (quasi) nottambuli ma non può funzionare per un pubblico, diciamo, medio, composto non solo da anziani, che a tarda sera non escono di casa, ma anche da quei lavoratori che devono alzarsi presto al mattino per andare a lavorare e che, con il rischio di far troppo tardi, finiscono per rinunciare al cinema - come molto pubblico femminile del resto -, e si può ben immaginare perché.
Per non dire di quando il film, capita spesso, è lungo due ore e più e finisce nei pressi di mezzanotte con il risultato che poi non ci sono più neppure i mezzi pubblici per rientrare a casa, se non si è in macchina. È mai possibile che non si possa trovare una via di mezzo anche in considerazione del fatto che il «prodotto» film, per avere successo, va diffuso il più possibile e non reso difficilmente raggiungibile?
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