Le canzoni dei minatori
fra le gallerie del Rifugio Albani

«A i dis che i minatori son lingeri, portan le braghe larghe e stivaloni» che tradotto vuol dire: «Dicono che i minatori sono leggeri, portano le braghe larghe e stivaloni». Versi che rispecchiano le condizioni dei minatori.

«A i dis che i minatori son lingeri, portan le braghe larghe e stivaloni» che tradotto vuol dire: «Dicono che i minatori sono leggeri, portano le braghe larghe e stivaloni». Versi che rispecchiano le condizioni di una classe lavoratrice come quella dei minatori che viaggiavano «leggeri» con una sola sporta, un solo bagaglio, e che si pagavano il viaggio cantando nelle osterie per denunciare miserie, sfruttamento e il rischio di non tornare a casa.

Versi che danno anche il nome allo spettacolo di domani alle 16 «I dis che i minatori» nei pressi del rifugio Albani (tel. 0346-51105), di fronte all'ingresso delle miniere della Presolana, per raccontare attraverso testi e musiche, la storia, l'esperienza di vita e di lavoro dei minatori nella prima metà del Novecento.

Racconti e valori che sono il filo conduttore del progetto artistico «Sotto Alt(r)a Quota» firmato da Marco Ronzoni e Damiano Fustinoni per «Sentieri Creativi», l'iniziativa che fino a settembre porterà le idee di giovani artisti lungo i sentieri e dentro i rifugi delle Orobie bergamasche.

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