Maratona «salva-Druso» ok
Il locale può pensare al futuro

La maratona «salva Druso» è andata a buon fine: grazie al contributo di mille sottoscrittori e ai 10 mila euro raccolti, il locale di Redona sarà in grado di riaprire i battenti a settembre, per una nuova stagione di musica.

La maratona «salva Druso» è andata a buon fine: grazie al contributo di mille sottoscrittori il locale di Redona sarà in grado di riaprire i battenti a settembre, per una nuova stagione di musica.

Gli oltre 10 mila euro raccolti serviranno a ripagare le spese di affitto, corrente, Siae, quote associative e stipendi come era già stato pianificato. Ma come fare per non ritrovarsi anche la prossima estate con l'acqua alla gola?

«Vorremmo attingere a un pubblico più ampio, rivolgendoci a tutta la Lombardia - spiega Milena Avogadri, uno dei soci fondatori del Druso -; per questo pensiamo, circa una volta alla settimana, di inserire gruppi italiani che possano essere di richiamo anche fuori dalla nostra provincia».

Il calendario del prossimo anno è ancora tutto da strutturare, ma si fa già il nome di qualche «big»: «Vogliamo portare Glenn Hughes e Ian Paice, rispettivamente il bassista e il batterista dei Deep Purple. Pensiamo anche al cantante e chitarrista dei Television, Tom Verlaine, tra i protagonisti del punk rock newyorkese degli anni settanta», anticipa David Drusin, marito di Milena, il «Druso» dal quale prende il nome il locale.

In vista c'è anche un ritocco - a dire il vero molto contenuto - della quota associativa, che passerà da 5 a 6 euro. «Considerando che facciamo tra le dieci e le undicimila tessere, un aumento di un euro porta a risultati significativi», spiega Milena.

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