Bozzetto: «Il nuovo Carosello?
Delusione, è una presa in giro»

La moderna versione di Carosello ha debuttato lunedì sera 6 maggio intorno alle 21,10 su Rai Uno con quattro spot da 70 secondi l'uno, preceduti da un filmato d'epoca con Jo Condor, icona del Carosello originale degli anni Sessanta.

Bruno Bozzetto dà un giudizio lapidario dell'«operazione nostalgia» messa a punto dalla Rai: «È la più grande presa in giro del mondo, me lo aspettavo, ma non fino a questo punto». Il grande cartoonist, fumettista e sceneggiatore a inizio carriera ha realizzato diversi cortometraggi per Saila, Riello, Candy e altre aziende; negli anni '60 e ‘70 Carosello dava parecchio lavoro agli studi di animazione, ma quell'epoca è tramontata per sempre.

«Ero curioso di vedere che cosa avrebbero fatto di questa vecchia istituzione, ma il risultato non mi è piaciuto per niente - racconta sdegnato Bozzetto -. Il pregio di Carosello era di raccontare delle vere e proprie storielle costruite ad hoc, che non avevano un legame diretto con la pubblicità; questa era la ragione del successo della trasmissione e il motivo per cui era così seguita dai bambini. Di questo non è rimasto niente, solo il nome: si tratta di pubblicità normalissime precedute da un vecchio film in bianco e nero. La cosa migliore è la sigla».

Carosello 2013, ribattezzato «Reloaded» dalla Rai, serve ovviamente a far cassa, mettendo a disposizione degli investitori pubblicitari una fascia di altissimo pregio, tra l'access prime time e la prima serata. «Forse sperano che la gente guardi di più la pubblicità facendola precedere da un cortometraggio d'epoca, ma è una turlupinatura. Io sono allibito. Mi aspettavo qualcosa di particolare, di un po' diverso dal solito», commenta Bozzetto.

Leggi di più su L'Eco di martedì 7 maggio