Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Domenica 21 Aprile 2013
Guccini ai ragazzi di Longuelo:
«Basta canzoni, scrivo solo libri»
All'angolo di una stradina qualunque, da qualche parte là, tra i castagni dell'Appennino tosco-emiliano, tra la via Emilia e il West. Francesco Guccini ci accoglie nella sua Pàvana. Siamo un gruppo di dieci giovani ragazzi del quartiere di Longuelo.
All'angolo di una stradina qualunque, da qualche parte là, tra i castagni dell'Appennino tosco-emiliano, tra la via Emilia e il West. Là, lontano dalla frenesia delle grandi piazze che a ogni suo concerto si riempivano di persone di ogni età pronte a intonare con lui i successi di più di quarant'anni di carriera musicale. Francesco Guccini ci accoglie nella sua Pàvana («Non Pavàna, mi raccomando!»).
Siamo un gruppo di dieci giovani ragazzi del quartiere di Longuelo che insieme con il parroco don Massimo Maffioletti, nel corso dell'anno, hanno intrapreso un cammino sulle tracce della Costituzione italiana. Un cammino che ci ha portati sui passi di don Giuseppe Dossetti, costituente, monaco e perito al Concilio Vaticano II, e don Lorenzo Milani. Tra Monte Sole (nei luoghi della strage di Marzabotto, immortalati dallo struggente film di Giorgio Diritti «L'uomo che verrà») e Barbiana passando appunto per Guccini.
Con il suo forte accento emiliano e con la solita «erre» che come un marchio di fabbrica arrotonda tutte le parole, ci racconta le sue radici pavanesi, dove ha vissuto i primi cinque anni della sua vita nel mulino dei nonni – oggi ristrutturato in agriturismo – e recentemente ha inciso «L'ultima Thule», il suo ultimo disco.
«"L'ultima Thule" vuole essere una sorta di testamento musicale con il quale concludo il discorso delle canzoni». Farà il pensionato? Macché. Andrà avanti a scrivere. I soliti gialli con l'amico Loriano Macchiavelli e il secondo volume del «Dizionario delle cose perdute», per il quale - ammette - «l'argomento è inesauribile». Insomma anche se non scriverà più canzoni possiamo pure stare tranquilli che Guccini avrà «tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare».
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