Cultura e Spettacoli / Isola e Valle San Martino
Lunedì 08 Aprile 2013
Giovanni XXIII e Paolo VI
L'epistolario presentato venerdì
A 50 anni dalla morte di Giovanni XXIII e dell'elezione del successore Paolo VI, le edizioni Studium pubblicano la loro corrispondenza inedita, curata dall'arcivescovo Loris Capovilla e dal saggista Marco Roncalli. L'importante epistolario verrà presentato venerdì al Centro Congressi.
A 50 anni dalla morte di Giovanni XXIII e dell'elezione del successore Paolo VI, le edizioni Studium pubblicano la loro corrispondenza inedita, curata dall'arcivescovo Loris F. Capovilla e dal saggista Marco Roncalli. L'importante epistolario verrà presentato venerdì 12 aprile, alle 17, al Centro Congressi Giovanni XIII di Bergamo durante il Convegno sui due Papi del Concilio al quale parteciperanno anche i cardinali Walter Kasper e Paul Poupard .
«Lettere di fede e di amicizia» raccoglie 201 missive tra i Roncalli e Montini. Dietro di loro due famiglie e due paesi, due città e due diocesi, Sotto il Monte e Concesio, Bergamo e Brescia, i luoghi delle radici, della vocazione, della formazione, ai quali si sentono debitori senza dimenticare tutta una tradizione lombarda intrisa di partecipazione al cammino della vita ecclesiale e civile.
Quella che da San Carlo ai cardinali Ferrari, Schuster, e di un altro papa lombardo, Achille Ratti di Desio, Pio XI, ha permeato coscienze e comunità, clero e laicato, percorsi e istituzioni, e dove religione significa anche studio ed educazione, economia e dottrina sociale, editoria e scuola.
Montini e Roncalli si conoscevano già dal 1924-1925. Andando agli albori del loro carteggio lungo un quarantennio, il primo contatto epistolare reperito è del 1925 e documenta un invito per una predicazione ai fucini, rivolto da Montini a Roncalli.
L'ultima lettera, invece, datata 25 maggio 1963, reca la firma di chi nel frattempo è diventato arcivescovo di Milano e cardinale e si rivolge all'amico, Papa dal 28 ottobre 1958, ma ormai quasi in agonia, augurandogli di poter essere presente alla seconda sessione del Concilio «rinfrancato nelle forze del corpo e sempre magnifico in quelle dello spirito».
Fra questi due documenti un corpus epistolare così articolato: sei lettere partite da Istanbul dove Roncalli risiede come delegato apostolico di Turchia e Grecia, e la Segreteria di Stato, dove Montini è da poco Sostituto (1938-1943); sessantaquattro tra Roncalli, nunzio a Parigi, e monsignor Montini sempre più accanto a Pio XII (1944-1953); settantatre fra il patriarca di Venezia e Montini ben presto arcivescovo di Milano (1953-1958); cinquantasette relative al pontificato giovanneo (1958-1963).
Un carteggio che documenta con la stima e l'amicizia, informazioni preziose: sulla persecuzione degli ebrei durante la guerra o la situazione dei vescovi che avevano collaborato con il regime di Vichy nella Francia liberata, le esperienze pastorali sulla cattedra di San Marco e di sant'Ambrogio in anni di grandi cambiamenti -anche politici- nelle comunità dei credenti.
Ma troviamo qui anche un sibillino scambio epistolare alla vigilia del conclave del '58, l'annuncio e l'avvio tumultuoso del Concilio, descritto nell'introduzione di Marco Roncalli anche alla luce del diario inedito di mons. Capovilla.
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