Tornata la Madonna col Bambino
In fila per l'opera del Mantegna

«Santa Lucia ci ha fatto un regalo: ha riportato a casa il Mantegna». Tito Lombardini, presidente della Carrara è in effetti felice come un bambino davanti ai regali. La Madonna col Bambino è tornata a Bergamo dopo un restauro di 4 anni.

«Santa Lucia ci ha fatto un regalo: ha riportato a casa il Mantegna». Tito Lombardini, presidente della Carrara è in effetti felice come un bambino davanti ai regali.

La Madonna col Bambino – «la diva della Carrara» – è tornata a Bergamo dopo un restauro decisamente delicato: 4 anni di lavoro a Firenze, all'Opificio delle pietre dure. Il massimo nel settore. Da ieri sera è esposta al Palazzo della Ragione, in attesa che l'Accademia Carrara riapra i battenti: «È il ritorno di un'opera meravigliosa» commenta il sindaco Franco Tentorio, davanti alla sala gremita.

«Ma abbiamo rischiato di perdere un'opera eccezionale» ricorda Lombardini, ringraziando pubblicamente il lavoro dell'Opificio, che sintetizza con tre parole-chiave: prudenza, competenza e pazienza. «Diciamo che si è rifatta il lifting» scherza un attimo, prima di tornare a quella Carrara ostaggio di un eterno restauro cominciato nella seconda metà del 2008 e destinata a riaprire i battenti nella primavera del 2014: «Ma tra un po' il palazzo verrà liberato dalle impalcature, e anche il lavoro per il riallestimento è a buon punto» assicura.

E nell'attesa di riavere la Carrara tutta, ci si può rifare gli occhi con la Madonna del Mantegna: si può visitare al Palazzo della Ragione da martedì a venerdì dalle 9,30 alle 17,30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18. «Questo restauro è un'occasione per riflettere sul valore della cultura e la valorizzazione dei beni in un modo adeguato: dobbiamo essere tutti vicini alla Carrara, farci carico del bello» invita l'assessore alla Cultura, Claudia Sartirani, che definisce il ritorno della tela del Mantegna «un simbolo della nostra candidatura a Capitale europea della cultura e un momento di rinascita per Bergamo».

Reso possibile grazie al certosino lavoro dell'Opificio delle pietre dure: un recupero curato (con soluzioni assolutamente innovative) da Marco Ciatti, che ieri ha illustrato le varie fasi nella presentazione pubblica curata da Maria Cristina Rodeschini, responsabile della divisione Accademia Carrara-Gamec. Il problema principale si è rivelato il cedimento della tensione della tela sul telaio, oltre a numerose lacerazioni del supporto.

Un restauro che «come tutti gli interventi di questa natura porta con sé scelte difficili» rileva Lombardini. «Ma dobbiamo essere capaci di assumerci queste responsabilità se vogliamo portare queste opere alle generazioni future». E ad ogni modo «ci saranno voci critiche, mi auguro solo non siano preconcette o strumentali». E a chi ha storto il naso davanti alla cornice, l'assessore manda a dire che «non sarà quella definitiva».

Ma ci sarà tempo per parlarne, ora c'è solo quello per perdersi davanti ad un simile capolavoro tornato finalmente a casa. O quasi, visto che per ora è ospite al Palazzo della Ragione, ma la Carrara l'aspetta. E noi aspettiamo la Carrara, con sempre maggiore impazienza.

D. N.

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