Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 08 Novembre 2012
Annalisa ha presentato il suo libro
Con lei ha festeggiato anche Martina
Una torta a forma di medaglia, color bronzo, seguito da un brindisi con l'amica e compagna d'avventura alle Paralimpiadi di Londra, Martina Caironi. Un rappresentativo omaggio fatto ad Annalisa Minetti, dopo la presentazione del suo libro «Iride.
Una torta a forma di medaglia, color bronzo, seguito da un brindisi con l'amica e compagna d'avventura alle Paralimpiadi di Londra 2012, Martina Caironi.
Un piccolo, ma rappresentativo omaggio fatto ad Annalisa Minetti, al termine della presentazione del suo libro «Iride, veloce come il vento» organizzata giovedì dalla libreria Buonastampa nella sala Alabastro del Centro Congressi Giovanni XXIII, per celebrare degnamente quel terzo posto che vale come un oro. Una medaglia che rappresenta la vittoria per chi ha dovuto fare i conti con una disabilità, ma nonostante tutto si è rialzato e ce l'ha fatta.
Come Annalisa Minetti e la bergamasca Martina Caironi, medaglia d'oro alle Paralimpiadi, che ha partecipato alla presentazione del libro (insieme a Vittorio Bosio, presidente del Csi di Bergamo), raccontando la sua esperienza a Londra e come ha affrontato la sua disabilità. Annalisa, nonostante la cecità, non si è arresa, ha seguito la sua passione per il canto, ha partecipato a Miss Italia e Sanremo, è diventata un'atleta, mamma e ha scritto un libro. Un percorso a volte difficile, che però Annalisa Minetti ha sempre affrontato con grande forza e soprattutto, come racconta nel suo libro, con una profonda fede che le ha permesso di superare gli ostacoli incontrati e di trasformare le difficoltà in opportunità.
Per questo il suo terzo posto nei 1.500 metri (che le è valso il record del mondo nella categoria T12 non vedenti), vale come un primo. E a tutti coloro che devono fare i conti una disabilità, Annalisa manda un particolare messaggio: «Fai di quel limite il tuo vantaggio, vai oltre a quello che apparentemente ti blocca, non aver paura di ammettere che ti fa paura essere disabile, nel momento in cui l'accetterai allora troverai il coraggio per vivere da specialmente abile».
Barbara Magnani
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