Enologia e cultura: un volume
racconta il grande Luigi Veronelli

A pochi giorni dalla rinascita del Premio Luigi Veronelli che verrà assegnato lunedì 3 dicembre all'interno di «Pianeta GourMarte» alla Fiera di Bergamo, esce in libreria il primo libro dedicato alla vita del noto filosofo-scrittore-giornalista.

A pochi giorni dalla rinascita - sarà la 4ª edizione dopo alcuni anni di interruzione - del Premio Luigi Veronelli che verrà assegnato lunedì 3 dicembre all'interno della manifestazione «Pianeta GourMarte» che si svolgerà presso la Fiera di Bergamo, esce in libreria il primo libro dedicato alla vita del noto filosofo-scrittore-giornalista che, milanese di nascita e di studi, aveva eletto i colli di Bergamo a sua residenza (la sua casa di via Suborno è stata per un quarantennio meta dell'umanità che ruota attorno ai cibi e soprattutto ai vini).

E proprio in quella casa, riordinando e catalogando l'immenso archivio di testimonianze scritte, pubbliche e private, che Luigi Veronelli ha lasciato in eredità insieme ad una cantina che contiene circa 50 mila bottiglie di vino e 5 mila di distillati, Gian Arturo Rota ha scoperto un giacimento documentale insospettabile perfino per lui che gli è stato vicino professionalmente (e non solo, anche come genero) negli ultimi ventanni di attività.

Rota ha chiesto a Nichi Stefi, autore televisivo e teatrale anch'egli profondamente legato a Luigi «Gino» Veronelli, di condividere il percorso di scrittura di un libro che non è una biografia in senso stretto, piuttosto un'indagine sull'uomo Veronelli che è stato precursore ed inventore del linguaggio e del mestiere di giornalista specializzato nel settore, o per dirla in maniera più dotta il padre della cultura materiale italiana in declinazione enogastronomica (come da tutti, suoi allievi e non, riconosciuto).


Luigi Veronelli
320 pagine, 16,50 euro
con immagini, foto e documenti
editore Giunti-Slow Food.

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