Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Mercoledì 17 Ottobre 2012
Giacomo Poretti in Università:
«Ragazzi, mettetevi in gioco»
«Così è la Vita…uno straordinario spavento!». Giacomo Poretti ha parlato agli studenti dell'Università di quello che pensa dell'esistenza, prendendo in mano la Bibbia per suggerire ai giovani cosa fare del proprio futuro.
«Così è la Vita…uno straordinario spavento!». Associando il titolo di un suo famoso film con una parte del titolo dell'incontro che ha tenuto martedì pomeriggio 16 ottobre nelle aule dell'Università di Bergamo si arriva alla concezione che Giacomo Poretti ha dell'esistenza: «La vita – ha detto il celebre comico del trio milanese Aldo, Giovanni e Giacomo – è straordinaria perché immensa e travolgente e proprio per questo crea come prima reazione uno spavento in noi, sia che le situazioni siano positive che negative».
Come affrontarlo è la domanda più spontanea: «Da giovani ci si attacca alle ideologie e alla filosofia – ha risposto - si diventa tutti un po' esistenzialisti e ci si fa trasportare dalle emozioni. Crescendo però si capisce che spesso le proprie ideologie e i propri "credo" vengono sconfitti dalle dinamiche esterne e a quel punto la Fede diventa un elemento con cui per forza di cose devi confrontarti e a cui ti affidi in qualunque modo per cercare di rispondere al mistero della vita».
Tra una battuta e un'esperienza propria, un raccontarsi e raccontare Giacomo Poretti si cala nella parte del “trombone” (come simpaticamente si è definito lui trovandosi a parlare di fronte a una platea molto giovane) prendendo la Bibbia per suggerire ai giovani cosa fare del proprio futuro: «Lo spavento è necessario – ha spiegato – non possiamo permetterci di rimanere al sicuro, è necessario mettersi in gioco. Lo dice Dio stesso parlando ad Abramo suggerendoli di uscire dal proprio nucleo famigliare d'origine e seguire la propria via. Penso che il messaggio più efficace che posso dare a chi si sta costruendo il futuro è questo e per evadere serve curiosità, voglia di relazionarsi e trovare compagni di strada a noi vicini perché altrimenti da soli non saremmo proprio nessuno». Sempre alla ricerca di nuovi spaventi dunque secondo Giacomo anche se poi, comunque sia, il nostro destino «lo sa solo Quello Là».
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