Giagnoni a Caprino, è grande prosa
Un aiuto ai restauri della parrocchiale

La grande prosa per la grande arte. Così si potrebbe sintetizzare l'evento in programma sabato alle 20,45 nella parrocchiale di San Biagio a Caprino Bergamasco. La manifestazione vedrà la partecipazione straordinaria dell'attrice Lucilla Giagnoni.

La grande prosa per la grande arte. Così si potrebbe sintetizzare l'evento in programma sabato alle 20,45 nella chiesa parrocchiale di San Biagio a Caprino Bergamasco. La manifestazione vedrà la partecipazione straordinaria dell'attrice Lucilla Giagnoni che proporrà la sua «Apocalisse». Il ricavato sarà devoluto interamente a favore dei restauri.

«Il progetto dei lavori – dice don Vittorio Rota, parroco – è articolato in tre lotti. Il primo, che si concluderà entro l'anno, riguarda la struttura, i tetti, le capriate, i cornicioni, la cupola e la tinteggiatura esterna. Il tempio a questo proposito è stato messo ormai in sicurezza. Il secondo lotto riguarda le fondamenta: occorre asportare l'argilla che emerge nel pavimento, infine il terzo lotto riguarda l'interno: i quadri (uno dei quali esposto alla recente mostra del Ceresa) di particolare pregio e le decorazioni». La serata costituirà dunque un evento di particolare importanza, che consentirà non solo di assistere al monologo di una grande interprete, ma anche di contribuire al restauro (il contributo alla partecipazione è di 20 euro, info 328.9623184).

Lo spettacolo «Apocalisse» s'ispira all'ultimo libro della Bibbia ed è l'ultimo capitolo di una trilogia della Spiritualità composta da «Vergine madre», ispirato al percorso di salvezza raccontato nella Divina Commedia, e «Big Bang» che indaga sulla Creazione. Durante la recita i partecipanti potranno finalmente ammirare la pala del «Martirio di San Biagio» realizzata da Antonio Guadagnini nel 1852 per la parrocchiale, inaugurata nel 1863. Un autentico capolavoro dell'Ottocento riportato all'originaria bellezza. Nel 1854 la pala venne esposta all'Accademia di Brera per un concorso internazionale, con l'assegnazione del primo premio.

Emanuele Motta, noto gallerista bergamasco, attento cultore dell'Ottocento, ricorda: «Giuseppe Rovani, padre della scapigliatura milanese – dice Motta – parlò del "felice istinto pittorico e di quel pennelleggiare prepotente e liberale" del Guadagnini. Giuseppe Elena, vedutista romantico, ebbe a scrivere che "il Martirio di San Biagio è il quadro più importante dell'esposizione per grandiosità e forza di chiaro-scuro e fa grande onore all'artista e all'Accademia di Bergamo di cui è allievo"». Con l'opera, Guadagnini si stacca dai suoi maestri come il Piccio, lo Scuri, direttore dell'Accademia di Carrara, e Trecour, per richiamarsi ai grandi quadri di Lorenzo Lotto.

Tornando alla chiesa va infine ricordato che è stata realizzata quasi su copia della chiesa di San Fedele di Milano: non a caso la sua realizzazione si deve a famiglie milanesi che qui avevano concentrato le loro attività. Un dono che la comunità di Caprino intende conservare per le future generazioni.

Emanuele Roncalli

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