Un minuto con Dante
In sogno una sirena incantatrice

Mentre le ultime anime degli accidiosi si dileguano velocemente, Dante si sofferma a riflettere su quanto ha visto e sentito e, passando da un pensiero all'altro, si addormenta e sogna: e 'l pensamento in sogno trasmutai (18, 145).

E 'L PENSAMENTO IN SOGNO TRASMUTAI

19. 7 Mi venne in sogno una femmina balba,
19. 8 ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta,
19. 9 con le man monche, e di colore scialba.
[...]
19. 19 «Io son», cantava, «io son dolce serena,
19. 20 che ' marinari in mezzo mar dismago;
19. 21 tanto son di piacere a sentir piena!
[...]
19. 25 Ancor non era sua bocca richiusa,
19. 26 quand'una donna apparve santa e presta
19. 27 lunghesso me per far colei confusa.

19. 28 «O Virgilio, Virgilio, chi è questa?»,

19. 29 fieramente dicea; ed el venìa
19. 30 con li occhi fitti pur in quella onesta.

19. 31 L'altra prendea, e dinanzi l'apria

19. 32 fendendo i drappi, e mostravami 'l ventre;
19. 33 quel mi svegliò col puzzo che n'uscìa.


Mentre le ultime anime degli accidiosi si dileguano velocemente, Dante si sofferma a riflettere su quanto ha visto e sentito e, passando da un pensiero all'altro, si addormenta e sogna: e 'l pensamento in sogno trasmutai (18, 145).
In sogno vede apparire una donna balbuziente (balba), guercia, sciancata, con le mani rattrappite e pallida in volto. Agli occhi di Dante però la donna si trasforma in una splendida sirena incantatrice: è l'allegoria della tentazione subdola e strisciante dei piaceri mondani (cfr. i prossimi peccati: avarizia e prodigalità, gola e lussuria). Ecco però sopraggiungere una nuova figura femminile, una donna santa e premurosa (presta), che rimprovera Virgilio di essersi lasciato pure lui distrarre dalla femmina balba-sirena, venendo meno al suo ruolo di guida e di maestro. Virgilio strappa il velo che rivestiva la donna tentatrice e ne mostra al discepolo il ventre maleodorante. Dante per il puzzo che n'uscìa si risveglia dal sogno.
Nel Purgatorio troviamo tre sogni, tutti e tre con protagoniste delle figure femminili: nel canto IX l'aquila-S. Lucia; nel XVIII-XIX la femmina balba-sirena e la donna santa e presta; nel canto XXVII Lia e Rachele, immagini allegoriche della vita attiva e contemplativa. Tutti e tre i sogni avvengono in corrispondenza di momenti cruciali del viaggio di Dante: il primo segna il passaggio dall'Antipurgatorio al Purgatorio vero e proprio; il secondo la salita alle ultime tre cornici, dove ci si purifica da colpe di minore gravità; il terzo l'ingresso al Paradiso terrestre, l'Eden, collocato sulla sommità della montagna.
Enzo Noris

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