Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 24 Gennaio 2012
Apre il Museo dell'Età Veneta
Storia, racconti sensoriali e gioco
Il 28 gennaio apre in Città Alta, nel restaurato Palazzo del Podestà, il Museo storico dell'età veneta – Il Cinquecento interattivo. Apertura speciale gratuita per il pubblico, con la «notte bianca del Palazzo del Podestà», dalle 16.30 alle 2 del mattino.
Il 28 gennaio 2012 apre a Bergamo Alta, nel restaurato Palazzo del Podestà, il Museo storico dell'età veneta – Il Cinquecento interattivo. Un'esperienza sensoriale e multimediale, un nuovo modo di raccontare la storia al grande pubblico. Apertura speciale gratuita per il pubblico, con la «notte bianca del Palazzo del Podestà», dalle 16.30 alle 2.
Il nuovo Museo storico dell'età veneta aprirà le sale della sezione dedicata al Cinquecento interattivo in Piazza Vecchia, nel Palazzo del Podestà comunale (XII secolo), al tempo di Venezia centro di amministrazione della giustizia, che al termine di un impegnativo restauro viene restituito ai cittadini. Il nuovo museo mescola conoscenza e gioco, intelletto ed emozioni, ridestando nel visitatore con immagini e suoni il senso del meraviglioso: le testimonianze del passato – dipinti, manoscritti, mappe e documenti, selezionati con rigore scientifico – prendono vita e si fanno narrazione sensoriale e multimediale proponendoci l'immagine di una società attiva e partecipe della grande storia, in luoghi che ancora possiamo riconoscere intorno a noi.
Conoscenze sin qui riservate ai soli specialisti sono messe a disposizione di tutti, avvicinando il grande pubblico alla ricchezza del passato. Il progetto di allestimento dello studio N!03 di Milano – specialista nella produzione multimediale e nella realizzazione di scenari interattivi – in collaborazione con Alessandro Bettonagli Architecture Entertainment è integrato da schede di approfondimento, tablet, QRCode, che consentono a ogni visitatore di personalizzare il suo percorso.
La modernità dialoga con gli antichi spazi del Palazzo del Podestà proponendo al visitatore un viaggio lungo tutto il Cinquecento, secolo cruciale per la storia dell'Europa e del mondo. In questo contesto s'inserisce la storia della Bergamo veneziana, confine ed estremo presidio occidentale di quella Serenissima che siamo abituati ad associare all'Oriente. Passando attraverso le sette sale interattive si viaggia da Venezia a Bergamo insieme a nunzi, rettori, mercanti, corrieri di posta, vagabondi, sino a giungere fin dentro la città “posta supra monte mirabellissima”, tra borghi e vicinie, dentro palazzi e conventi, con i loro uomini e le loro storie.
Questo paesaggio sarà poi profondamente trasformato dalla costruzione delle mura veneziane e appunto la città “ridotta in fortezza” si presenta al visitatore attraverso la mappa della Bergamo seicentesca di Stefano Scolari, per poi schiudergli le porte di due tra i molti suoi luoghi di commercio: la bottega dello speziale (“aromatario”) e quella del libraio (“bibliopola”), come sempre ricreate in forme interattive. Il percorso si chiude sul grande Prato di S. Alessandro, nella città bassa, dove vanno in scena le voci e i suoni del gran mercato della fiera. Oltre all'età veneta, anche altre epoche storiche raccontano la loro storia nel Palazzo del Podestà. Entrando nel museo si attraversano infatti importanti scavi archeologici che per l'occasione saranno anch'essi aperti al pubblico per la prima volta.
Un decennio di indagini in profondità (sino a m. 2,50), dirette dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, ha riportato alla luce numerose testimonianze che attestano il continuo riutilizzo in epoche e forme sempre diverse dei luoghi più famosi della città: all'impianto protourbano di epoca protostorica (VI-V sec. a.C.) segue un complesso di botteghe nell'area del foro di epoca romana tardo repubblicana e imperiale, sino ai livelli di abbandono tardo antichi e alle fasi altomedioevali e medioevali. E questo viaggio nel tempo continua nella città circostante, dove tutto parla del passato creando un suggestivo teatro della storia.
La Fondazione Bergamo nella storia, con questa innovativa offerta culturale, si conferma nel suo ruolo di laboratorio della storia della città di Bergamo e in un momento difficile ribadisce la fiducia nella cultura e nella sua capacità di rafforzare identità, coesione, sviluppo del territorio.
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