Cultura e Spettacoli
Giovedì 29 Dicembre 2011
Lotto, un bergamasco
sbarca all'Accademia di Venezia
«Omaggio a Lorenzo Lotto, i dipinti dell'Ermitage alle Gallerie dell'Accademia» può sembrare - a un primo sguardo - una piccola mostra. Eppure questa esposizione, curata da Matteo Ceriana e aperta fino al 26 febbraio, è preziosa per tante ragioni.
«Omaggio a Lorenzo Lotto, i dipinti dell'Ermitage alle Gallerie dell'Accademia» può sembrare - a un primo sguardo - una piccola mostra. Venticinque opere, quattro sale. Non si può mettere a confronto con la monografica sontuosa dell'anno scorso alle Scuderie del Quirinale né, certamente, con la grande antologica che Venezia (la sua città natale) dedicò all'artista nel 1953 a Palazzo Ducale. Eppure questa esposizione, curata da Matteo Ceriana e aperta fino al 26 febbraio, è così preziosa, per tante ragioni.
Prima di tutto è incastonata nel contesto di una collezione principesca, quella appunto dell'Accademia, che permette raffronti inediti tra temi e soggetti di opere coeve. E poi ci sono dipinti di grande rilievo, uno dei quali ritrovato solo di recente nei depositi del museo di San Pietroburgo. Tema centrale della mostra, che ce la rende particolarmente «vicina», è il «periodo bergamasco» del Lotto (1513-1526), con un prestito prestigioso anche da parte dell'Accademia Carrara: i tre dipinti della predella della pala di San Bartolomeo.
E poi, ancora, il tema sacro, che incrocia ancora in modo significativo la produzione bergamasca del pittore. È una mostra di ricerca, forse non spettacolare, ma che in compenso permette di ammirare dipinti trascurati o dimenticati, e permette di respirare, attraverso documenti eccezionali come il testamento autografo del Lotto, l'atmosfera dell'epoca.
Se ciò non bastasse l'allestimento e la struttura mettono bene in luce anche il viaggio delle opere del Lotto, attraverso acquisizioni e restauri, svelando a chi si soffermi ad osservare alcune ghiotte curiosità. Il cuore intorno al quale l'esposizione è nata sono le due opere concesse in prestito dall'Ermitage, viste raramente in Italia: il Ritratto di coniugi e la Madonna delle Grazie.
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