Nel campo dell’arte, due sono le strade che corrono parallele l’una all’altra: quella della tradizione e quella dell’innovazione. Vi sono artisti che ne scelgono definitivamente una e da qui non si allontanano, e altri, invece, che non disdegnano nessuna delle due e per un motivo assai preciso. La nostra terra bergamasca si è da sempre caratterizzata per il suo legame alla pittura figurativa tradizionale e, pur apprezzando le correnti pittoriche moderne, a queste non ha mai dato totale preferenza.
Questa osservazione ci permette di comprendere l’operato dell’artista Luigimaurizio Assolari con le opere che sta esponendo a Cologno in una mostra personale che si svolge con il patrocinio del Comune. I visitatori della rassegna di fatto si trovano di fronte a due espressioni pittoriche stilisticamente diverse: una legata al figurativo tradizionale, che è più giusto definire neofigurativo, e l’altra che si configura con l’astrattismo.
Luigimaurizio Assolari ci presenta una sua doppia personalità? Pensiamo proprio di no, sia perché egli, a nostro personale giudizio, fondamentalmente rimarrà sempre un neofigurativo, sia perché le opere di stile astratto sono più che altro a suo esclusivo diletto, vale a dire un atteggiamento da intendersi come una necessaria esigenza del suo evolversi nei confronti dell’immagine realista ormai acquisita tramite lunga e positiva esperienza. Ne consegue che Luigimaurizio Assolari continuerà nelle sue tematiche interpretative di personaggi e di ambienti di campagna, di vecchie santelle e di nature morte, per non venir meno ad una tradizione che la nostra gente ancora ama coltivare e continuare anche in pittura ma, nello stesso tempo, dedicandosi pure a tematiche particolarmente impegnative e soffermarsi così a riflettere sulla «Quotidianità del nostro vivere», «Per il troppo volere», «Speranza nel domani», per citare anche solo alcune delle sue opere. Il tutto con quella vivace capacità interpretativa e con quella originalità di tecniche miste e di affresco che di Luigimaurizio Assolari ben mettono in evidenza la sua specifica personalità.
Durata della mostra: fino al 7 gennaio.
Orari: feriali dalle 16 alle 19, festivi dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, lunedì, martedì e mercoledì feriali chiuso.
Sala del Cavallo, rocca del Municipio, via Rocca, Cologno al Serio.Lino Lazzari
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