Il cartellone di prosa

Si inizia venerdì 8 dicembre con Silvio Orlando e Il Nuovo Teatro–Gli Ipocriti che fino a domenica 17 dicembre porteranno in scena «Questi fantasmi!» di Eduardo de Filippo per la regia di Armando Pugliese. La commedia, una delle più popolari e amate del teatro di De Filippo, vede in questa versione nei panni del protagonista Pasquale Lojacono, uno degli attori più noti e amati di questi ultimi anni: Silvio Orlando. La storia – dai chiari risvolti comici – racconta di un uomo incapace di affrontare la vita nella sua quotidianità: Pasquale Lojacono è un poveraccio che si fa convincere ad andare ad abitare in una casa di diciotto camere solo per sfatare le voci secondo le quali ci sono dei fantasmi. Riuscirà ad affrontarli e a conviverci? Lo spettacolo si avvale delle scene e dei costumi di Bruno Buonincontri e delle musiche di Pasquale Scialò.

Il secondo appuntamento della stagione – dal 29 dicembre al 7 gennaio – è con «Indovina chi viene a cena» di William Rose che vedrà in scena la coppia Gianfranco D’Angelo-Ivana Monti sotto la regia di Patrik Rossi Gastaldi. Le scene portano la firma di Alessandro Chiti, i costumi di Graziella Pera. Titolo reso famoso dal film del 1967 (regia di Stanley Kramer) che valse a William Rose una statuetta per il soggetto e la sceneggiatura e a Katharine Hepburn (protagonista insieme a Spencer Tracy, al suo ultimo film), il secondo Oscar della sua vita, «Indovina chi viene a cena» verrà portato in tourneé da Gi.Ga srl e da Noctivagus. Sul palcoscenico anche Timothy Martin, Emanuela Trovato, Howard Ray, Mari Hubert, Fatimata Dembele e Mario Scaletta. La commedia - due genitori alle prese con una figlia che vuole sposare un uomo di colore – mette in luce i problemi e le difficoltà (più o meno apparenti) dei matrimoni misti. 

Il nuovo anno si aprirà con Paola Cortellesi e «Gli ultimi saranno ultimi». Dal 12 al 21 gennaio lo spettacolo, di Massimiliano Bruno scritto con Paola Cortellesi, Furio Andreotti, Giampiero Solari, sotto la regia di Giampiero Solari e Furio Andreotti, è prodotto da Ballandi Entertainment spa. «Gli ultimi saranno ultimi» vede Paola Cortellesi protagonista di un monologo pungente e comico dove si diverte ad interpretare i personaggi di una storia fuori dall’ordinario: un’operaia incinta di sette mesi che si ritrova disoccupata alla vigilia del parto. Lei irrompe sul posto di lavoro e prende in ostaggio la responsabile del suo licenziamento…. I costumi sono di Alberto Moretti, le musiche originali di Rocco Tanica.

Il quarto appuntamento della stagione sarà con «Arlecchino, servitore di due padroni» di Carlo Goldoni (adattamento di Ferruccio Soleri con la collaborazione di Stefano De Luca) per la storica regia di Giorgio Strehler in cartellone dal 2 all’11 febbraio e messo in scena dal Piccolo Teatro di Milano. Cavallo di battaglia e bandiera di uno dei più importanti teatri stabili italiani, Arlecchino fu scritto da Goldoni nel 1745 per l’attore Antonio Sacchi e rappresenta un pezzo fondamentale della cultura teatrale italiana dal dopoguerra ad oggi. Proprio quest’anno ricorrono i trecento anni della nascita di Goldoni e il Piccolo Teatro ha scelto di fare le cose in grande: dopo la lunga tournée statunitense del 2005, i successi in Cina nello scorso maggio e una prossima nuova partenza per l’Oriente, lo spettacolo (che a maggio chiuderà a Milano la tournée proprio nel sessantesimo anniversario della fondazione del Piccolo) porterà al Donizetti Ferruccio Soleri, che dal 1962 ricopre il ruolo di Arlecchino ed è l’attore italiano che in Russia ha vinto la «Maschera d’oro» ed è stato definito dal pubblico giapponese «tesoro dell’umanità». (Soleri si alternerà sul palcoscenico con Enrico Bonavera che reciterà il 3, il 6 e l’8 febbraio). Nella casa di Pantalone, a Venezia, Clarice figlia del padrone di casa, si fidanza con Silvio, dopo che la notizia della morte di Federigo Rasponi, un ricco uomo d’affari torinese a cui il padre l’aveva promessa in sposa – pur senza averlo mai visto – l’ha sciolta da ogni impegno. Ma l’arrivo improvviso del redivivo Rasponi getta lo scompiglio…

Il quinto appuntamento della stagione sarà con un nuovo progetto di Luca De Filippo: «Le voci di dentro», un testo di Eduardo de Filippo che il figlio Luca vuole riproporre in una nuova versione e che debutterà al teatro Argentina di Roma il 20 ottobre. La Compagnia di Teatro di Luca de Filippo sarà in scena al teatro Donizetti dal 23 febbraio al 4 marzo. La regia porta la firma di Francesco Rosi, le scene sono di Enrico Job, che firma anche i costumi insieme a Cristiana Lafayette. Nella storia il protagonista Alberto ha un incubo, forse una visione, che definirà un «sogno»: il delitto commesso da una famiglia di tranquilli borghesi che non esita a denunciare. Ma gli accusati, invece di proclamarsi innocenti, sospettano che sia stato commesso da uno di loro e si accusano l’un l’altro….

Dopo i classici di Goldoni e De Filippo, un po’ di allegria con lo spettacolo musicale di Jerome Savary, «La vie d’artiste raccontata a mia figlia» (regia dello stesso Savary) con Jerome Savary e Nina Savary che andrà in scena dal 16 al 25 marzo. Le musiche originali sono di Gerard Daguerre, i costumi portano la firma di Michel Dussarrat. Uno spettacolo divertente, dall’atmosfera un po’ francese dove Jerome Savary – argentino di nascita e francese d’adozione – racconterà (in italiano) la sua vita d’artista attraverso la musica e le sue canzoni.
 
Ad aprile sarà la volta di «Le Serve (Le Bonnes)» del drammaturgo francese Jean Genet che, dal 20 al 29 aprile, vedrà sul palcoscenico del Donizetti tre grandi nomi del teatro: Franca Valeri, Anna Maria Guanieri e Patrizia Zappa Mulas per la compagnia Società per Attori. La regia è firmata da Giuseppe Marini. «Le serve» trae spunto da un fatto di cronaca avvenuto in Francia negli anni Trenta e che sconvolse l’opinione pubblica: due domestiche a servizio nella casa di una ricca e facoltosa famiglia borghese uccisero atrocemente la loro padrona e sua figlia. Così la storia de «Le serve»: due cameriere, Solange e Claire Lemercier, amano e odiano la loro padrona e sognano di ucciderla. Ogni sera, quando la padrona è assente, in un perverso gioco delle parti in cui a turno prendono le sembianze della Madame, inscenano la stessa cerimonia il cui epilogo è proprio l’assassinio della padrona. Ma il finale sarà ancora più tragico.

Ultimo spettacolo in cartellone è «Vita di Galileo» di Bertolt Brecht, l’ultima fatica del teatro Stabile Friuli Venezia Giulia e del teatro de gl’Incamminati che arriverà al teatro Donizetti dal 4 al 13 maggio. Sul palcoscenico Franco Branciaroli nel ruolo del grande scienziato pisano. La regia porta la firma di Antonio Calenda, le scene sono di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Elena Mannini, le luci di Gigi Saccomandi. Si tratta di un nuovo allestimento per Franco Branciaroli impegnato a vestire i panni del protagonista di una delle opere più importanti e profonde che Bertolt Brecht scrisse tra il 1938 e il 1943. «Vita di Galileo» ripercorre l’esistenza di Galileo Galilei dal tempo dell’insegnamento a Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente a Firenze sotto il controllo della Santa Inquisizione.

(23/09/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA