Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Mercoledì 12 Ottobre 2011
La diocesi e l'impegno socio-politico
Presentato il programma di formazione
Mercoledì 12 ottobre, al Centro diocesano per la pastorale sociale, è stato presentato il programma diocesano di formazione all'impegno socio-politico. L'attenzione nella formazione all'impegno sociale e politico dei cristiani è fondamentale.
Mercoledì 12 ottobre al Centro diocesano per la pastorale sociale di via del Conventino 8 a Bergamo, è stato presentato il programma diocesano di formazione all'impegno socio-politico per l'anno 2011/'12.
L'attenzione nella formazione all'impegno sociale e politico dei cristiani è uno di compiti fondamentali che in questi anni ha impegnato costantemente l'Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale il quale, attraverso il Centro diocesano per la pastorale sociale ha promosso percorsi di formazione sia provinciali che vicariali con l'obiettivo di far crescere culturalmente, spiritualmente e umanamente dei cristiani laici interessati e/o impegnati nel socio/politico.
Sono intervenuti don Francesco Poli, direttore Ufficio per la pastorale sociale, Simone Biffi, coordinatore tavolo diocesano giovani nel socio/politico, e rappresentanti delle Associazioni ecclesiali bergamasche aderenti al progetto.
Per maggiori informazioni si può contattare il Centro Diocesano per la Pastorale Sociale (telefono 035.4598550/1/6, fax 035.4598552, [email protected], sito www.pastoralesocialebg.it).
La lettera di don Francesco Poli
Questo nostro tempo è contrassegnato da profondi cambiamenti e che riguardano:
- il ruolo dei cittadini nella gestione della «cosa pubblica», perché si sta andando sempre più verso una nuova cultura politica basata su progetti condivisi a livello territoriale, nell'ottica del bene comune e sulla centralità della persona;
- i comportamenti della pubblica amministrazione, perché sono cambiate sia le sue funzioni che il suo rapporto con i cittadini;
- decentramento amministrativo, semplificazione, trasparenza, federalismo, sussidiarietà, sono concetti entrati con forza nel linguaggio comune, che sintetizzano i nuovi modi di relazionarsi da parte delle varie istituzioni tra loro e con i cittadini.
Vi è la necessità di costruire una comunità solidale, di ricreare rappresentanze, presenze sociali, capaci di relazionarsi e tutelare i diritti, soprattutto dei più deboli, e quindi in grado realmente di rapportarsi con altre categorie sociali più forti. E' la capacità di continuare a voler costruire una solidarietà tra gruppi sociali diversi che hanno però un unico obiettivo: costruire una città a misura d'uomo, o molto più semplicemente, ricercare il «Bene Comune possibile».
L'Ufficio per la Pastorale Sociale della Diocesi di Bergamo, in continuità con i Programmi Pastorali ha quindi avviato un nuovo progetto generale «AMMINISTRARE LA COMPLESSITÀ IN OTTICA SOCIALE PER IL BENE COMUNE» articolato in una serie iniziative specificatamente dedicate:
- al modo di essere cittadini e pubblica amministrazione, a seguito delle modifiche introdotte nel titolo V della Costituzione;
- al modo di essere cristiani e cattolici, a seguito della evoluzione della pastorale sociale: nuova evangelizzazione, ruolo dei laici, ecc.
Queste iniziative sono coordinate a livello di diocesi e articolate in:
- alcuni Forum su tematiche trasversali ai progetti sociali, finalizzati ad una riflessione approfondita sul senso degli interventi e dei ruoli da svolgere;
- il progetto Fisp: attività sistematica di formazione all'impegno sociale e politico (Fisp) delle persone che sono chiamate a svolgere questi ruoli (oggetto della presente nota).
Sulla necessità di un progetto di formazione all'impegno sociale e politico (FISP)
La necessità perentoria di corsi veri di formazione è unanimemente riconosciuta in tutti i contesti: politico e amministrativo, ma anche sociale ed ecclesiale. La nuova filosofia dei progetti sociali gestiti mediante patti territoriali e piani di zona, e i relativi processi di condivisione degli obiettivi e dei vincoli, dei criteri organizzativi e delle modalità di attuazione, presuppongono il coinvolgimento diretto di un numero di persone molto più elevato rispetto alle disponibilità attuali effettive. Le persone chiamate a svolgere ruoli significativi (cittadini, pubblica amministrazione e operatori economici a livelli diversi) hanno un bisogno drammatico di formazione sia generale che specifica, in relazione ai requisiti di competenza tecnica e di deontologia, ma anche alle responsabilità oggettive associate ai compiti loro affidati.
Poiché siamo di fatto chiamati a gestire mutamenti epocali, con aspetti di criticità e complessità del tutto nuovi sulla governabilità dei quali le idee sono tutt'altro che chiare, nella fase iniziale sarà opportuno promuovere seminari ad alto livello che consentano di inquadrare bene il cuore del problema, definire gli orizzonti di senso, i principi, i criteri e i percorsi formativi, per capire che cosa dire e come, e sulla base di questi chiarimenti definire i criteri per la formazione dei formatori.
Anche dal punto di vista ecclesiale l'importanza fondamentale e l'attualità di questi temi esige che la attenzione della comunità all'impegno sociale e politico sia riconosciuto come scelta assolutamente prioritaria. Con la chiusura dell'anno pastorale trascorso e l'avvio del programma attuale, centrato sulla tema «La famiglia, il lavoro e la festa», è indispensabile che questa attenzione non solo non diminuisca, ma si accresca di un interesse sempre più partecipato e condiviso.
Appare sempre più evidente che l'attenzione pastorale della programmazione pastorale assuma sempre più un respiro pluriennale, centrato su tematiche quali la nuova evangelizzazione, il senso antropologico e le responsabilità sociali di una fede incarnata, il ruolo effettivo dei laici nel progetto ecclesiale e la formazione alla laicità, il ruolo della donna nel nuovo progetto di vita, ecc. Tutti questi aspetti risulteranno fondamentali nella definizione dell'approccio che deve caratterizzare il progetto Fisp.
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