Sperimentazioni e ricerche per una mostra al teatro Sociale

Sarà inaugurata domenica 27 febbraio alle 11 al Teatro Sociale la mostra Fore th’e neidfaerae, realizzata da Ferrariofreres, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo. L’opera nasce nel fertile terreno di scambio e di dialogo tra l’arte e la scienza, entrambe espressioni della curiosità e del desiderio di conoscenza che caratterizzano il genere umano. La mostra ruota infatti intorno ai temi attualissimi della genetica e delle sue sperimentazioni, enfatizzando alcuni approdi della ricerca scientifica, come le teorie dell’origine comune di tutte le razze, fondate sulla scoperta che i geni che ci distinguono gli uni dagli altri sono solo un’infinitesima parte di quanti, invece, ci rendono simili.Il titolo «Fore th’e neidfaerae» è un passo dell’Inno alla morte di Bade Il Venerabile, monaco ed erudito dottore della Chiesa vissuto tra il 672 e il 735. A causa degli errori di copiatura degli amanuensi la frase ha subito una decina di varianti nei manoscritti dei secoli successivi ed è per questo motivo portata come esempio delle variazioni nelle sequenze di dna nei corsi di genetica.

Il Teatro Sociale non è solo il luogo suggestivo che accoglie la mostra: gli elementi della sua architettura interna - la parete di fondo, le quinte e il pavimento - diventano lo schermo su cui l’artista proietta i filmati. Lo spettatore viene guidato nello spazio buio del teatro dalla proiezione sul pavimento della sequenza genica del dna. Sulle pareti laterali del palcoscenico due video simultanei riproducono, in rilievo, le immagini di persone appartenenti a differenti razze che salutano in cinquanta lingue; si tratta delle formule di saluto che la Nasa ha registrato per la missione Voyager iniziata nel 1977 e conservate in uno spacecraft alla deriva negli spazi interstellari in vista di un eventuale incontro con intelligenze extraterrestri.

Sulla parete di fondo, centro che catalizza lo sguardo, l’artista mette in scena le inquietudini dell’uomo di fronte alle scoperte sempre nuove della scienza; vecchi filmati in Super 8 propongono sequenze di immagini tratte da documentazioni di laboratori di biologia degli anni cinquanta, alternate a scene di esseri umani prodotti in serie che scorrono, ordinati, su di un rullo trasportatore.

Gli orari della mostra

martedì - venerdì: 15 - 19

sabato - domenica: 11 - 19

lunedì chiuso

Ingresso libero

www.ferrariofreres.it

(22/02/2005)

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