Una mostra dell’artista bergamasco Giovanni Pelliccioli è aperta fino al 25 agosto negli spazi di via Cardinal Cavagnis 8 (vicino alla chiesa parrocchiale) a Serina. Pelliccioli è pittore che si qualifica attraverso uno stilema surrealista, quello che è già stato di altri celebri artisti (basti ricordare Salvatore Dalì, maestro del surrealismo) ma che da pochi è seguito e, soprattutto, realizzato con inconfondibile originalità e ricchezza di contenuti.
Trasferitosi da anni ad Antibes, Pelliccioli presenta nella mostra di Serina una serie di opere surrealiste ispirate a paesaggi e luoghi come la cittadina della sua Costa Azzurra, ma anche a sogni, visioni fantastiche e così via, con una tecnica singolare che unisce pittura e elementi in legno (come un pezzo di violino) che donano originalità e unicità alle sue opere. Le atmosfere del surrealismo più autentico, dunque, assieme a un mondo magico e fantastico. Nelle opere di Pelliccioli ritroviamo città e castelli sospesi in una bolla di vetro o sotto un frutto, creature d’acqua e di terra, ma anche profili incredibili di Bergamo dall’architettura fantastica, come la Piazza Vecchia o la Cappella Colleoni rivedute in una dimensione immaginaria. E si tratta sempre di opere ricche di poesia e di fascino dove nulla è lasciato al caso. Raffinata ed elegante, dissolta e vaporosa, luminosa e suggestiva. Ogni tela è un sogno, un viaggio onirico. Pelliccioli ha iniziato la carriera artistica a 20 anni, con la scoperta del surrealismo, e ha già realizzato 3.500 opere, che ha esposto in 80 mostre personali.
Tra i componenti dell’Unione mondiale della Cultura, Pelliccioli espone alcune delle sue opere al Museum of Modern art di New York, alla Tate Gallery di Londra, alla Tokio Kukuritisu Kindai Bijutsukan di Tokio, al Museo d’arte moderna di Parigi, il National Museum di Stoccolma.
«Il surrealismo –ha scritto Lino Lazzari - richiede in primo luogo una specifica capacità segnica nel rappresentare in immagini visive precise concettualità che non siano frutto di «voli pindarici» o di astruse fantasie, ma bensì espressione di una profonda analisi della realtà che coinvolge l’uomo nel suo pensare e nel suo agire. Secondariamente il surrealismo richiede dall’artista una acquisita padronanza del disegno poiché ogni immagine rappresentata deve essere pienamente ossequiente ad un figurativo preciso, impeccabile, allo scopo di facilitare all’osservatore il significato dell’idea espressa». «Giovanni Pelliccioli – prosegue Lazzari - questi due obiettivi li raggiunge alla perfezione. Il mondo che ci circonda è tutto un insieme di bellezza da osservare e da ammirare, ma in queste bellezze si inserisce l’operato dell’uomo con le sue gioie, i suoi dolori, i suoi ideali. È in tale contesto che si muove il surrealismo di Giovanni Pelliccioli. Si tratta di bellezze estetiche esaltate da cromatismi brillanti ma dove c’è tutto un «mondo» che coinvolge l’intimo dell’animo umano. E da qui scaturiscono i messaggi che Pelliccioli vuol suggerire e che ci toccano da vicino, sia che essi riguardino il valore dell’esistenza umana, sia che si riferiscano all’esaltazione della natura osservata nel suo contesto di armonia, di serenità, di luce e colori, che diventano indispensabili per offrire all’uomo gioia e felicità».
La mostra ad ingresso libero rimarrà aperta fino al 25 agosto con il seguente orario; mattino dalle 10 alle 12 e pomeriggio dalle 15 alle 19 tel. 347/8189256(20/07/2007)
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