Elisa: «La mia musica Ivy
ispirata dall'acqua e dai bimbi»

Elisa ha scelto per Bergamo il concerto più pacato, nordico nello spirito, celtico nelle atmosfere. Domenica al Teatro Donizetti (inizio ore 21; biglietti esauriti) arriva con le canzoni di Ivy, coi suoni acustici degli strumenti tradizionali e le immagini di una natura incontaminata.

Elisa ha scelto per Bergamo il concerto più pacato, nordico nello spirito, celtico nelle atmosfere. Domenica al Teatro Donizetti (inizio ore 21; biglietti esauriti) arriva con le canzoni di Ivy, coi suoni acustici degli strumenti tradizionali e le immagini di una natura incontaminata, quasi un sogno in tempi di sconquassi naturali.

Si viaggia sulla lunghezza d'onda di una musica ecologica, con le voci bianche del coro bergamasco Gli Harmonici. In ogni città una corale di voci bambine per dare la giusta suggestione al repertorio dell'ultimo disco. Elisa è in tournée con la figlioletta Emma. «Lei mi segue sempre. Ora non dorme e mi chiama, ma parliamo pure: è tranquilla».

È per la sua bimba che ha scelto un concerto dai toni intimi? L'edera che abbraccia ogni cosa, gli elementi della natura, l'acqua, il fuoco, la naturalità del suono.
«No, Emma non c'entra. Tutto è legato all'ultimo disco, che è sostanzialmente acustico. È realizzato con strumenti che fanno pensare all'artigianato, ai legni, le colle, i pezzi di osso, a qualcosa di organico. Niente che abbia a che fare con il mondo digitale. Da qui viene il rapporto più diretto con la natura. Nessun paesaggio urbano. Pensi che abbiamo usato organi a pedali: bisogna pedalare per fare uscire il suono. Sono strumenti antichi, se vogliamo arcaici. Mi piaceva sposare l'idea di questi suoni naturali con l'evocazione della natura. Certi strumenti evocano un tempo. Se ascolti un rapper americano pensi subito a New York, alle periferie metropolitane. La musica di Ivy pulsa sull'immagine di un bosco, di un ruscello».

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