Pooh, un concerto in crescendo
accende il pubblico del Creberg

Sopra le nuvole il cielo resta blu, anche se le stagioni sono quelle che sono. Per i Pooh la natura della musica volge sempre al bello, anzi, di più. In tempi in cui tutti accusano il colpo della crisi, loro hanno solo ridimensionato il numero dei dischi venduti.

Sopra le nuvole il cielo resta blu, anche se le stagioni sono quelle che sono. Per i Pooh la natura della musica volge sempre al bello, anzi, di più. In tempi in cui tutti accusano il colpo della crisi, loro hanno solo ridimensionato il numero dei dischi venduti, ma continuano a viaggiare ai vertici del gradimento di un pubblico fidelizzato in più di quarant'anni di canzoni.

Concerti sold out, anche al bis del Creberg Teatro. Nell'attesa del concerto la tensione è palpabile, poi si parte per un viaggio di tre ore tutto giocato lungo il fortunato canzoniere del gruppo. Sul palco la formula del tre più tre porta in prima fila Dodi, Roby e Red, triangolo d'antan, nel senso della tradizione.

Gli altri sono ragazzi di ventura, con Phil Mer alla batteria, ragazzo di famiglia, allargata. La prima parte del concerto è tutta dedicata all'ultimo disco: Dove comincia il sole, energetico, forte nell'impatto con le canzoni pensate per scaldare l'anima del live.

Dal vivo hanno persino più energia di prima i Pooh, e ogni sera sembrano riaffermare una voglia di comunicare che trabocca. Lo spettacolo è magniloquente, come al solito. Nessuno si risparmia in scena, anzi la proverbiale generosità dei Pooh pare aver guadagnato altra forza.

Ci sono naturalmente anche i pezzi obbligati per una band che ha disseminato il suo cammino di successi inossidabili. Il gran finale arriva sull'onda di un Pensiero stupendo, tra applausi, cori, nostalgia allo stato puro. Stasera si replica, a biglietti esauriti.

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Eco di Bergamo Il concerto dei Pooh/1