Festival della cultura: per i giovani
due corsi di cinema e fotografia

Cinema e fotografia, che passione. L'Eco di Bergamo offre a 8 giovani, dai 18 ai 25 anni, la possibilità di avvicinarsi concretamente al mondo del cinema e dell'arte fotografica, grazie alle attività formative organizzate dal Festival internazionale della cultura Bergamo dal 25 gennaio.

Cinema e fotografia, che passione. L'Eco di Bergamo offre a 8 giovani, dai 18 ai 25 anni, la possibilità di avvicinarsi concretamente al mondo del cinema e dell'arte fotografica, grazie alle attività formative organizzate dal Festival internazionale della cultura Bergamo dal 25 gennaio. Iscrizioni già chiuse per i corsi d'eccellenza in cinema, tenuto dal regista Federico Rizzo, e in fotografia, diretto dall'artista Mario Cresci, ma in esclusiva per L'Eco di Bergamo un'opportunità last minute: riservati 4 posti per giovani appassionati di cinema e altrettanti per appassionati di fotografia, dando così l'opportunità di partecipare ai corsi d'eccellenza gratuiti che si terranno al Centro Congressi dal 25 gennaio al 15 marzo. Chi è interessato all'iniziativa entro le 12 di lunedì 24 gennaio deve presentare la propria candidatura inviando un curriculum a [email protected].


Gli elaborati, realizzati dai giovani durante i laboratori e i corsi, verranno presentati ad aprile durante il Festival internazionale della cultura Bergamo, quest'anno dedicato al tema «Passioni». «La possibilità che L'Eco di Bergamo offre – spiega Massimo Cincera, amministratore delegato del Gruppo Sesaab – testimonia la vicinanza del giornale al mondo dei giovani e a quello della cultura». Il Festival della cultura, alla sua seconda edizione, si allarga al territorio promuovendo negli istituti scolastici, Università degli Studi di Bergamo e oratori della provincia proposte formative rivolte agli under 25. «Nella nuova edizione del Festival – spiega il direttore artistico Stefano Miceli – al fianco di performance di alto livello, non mancheranno laboratori e convegni sulle arti in collaborazione con diversi istituti di formazione del territorio».

Per l'assessore alla Cultura della Provincia di Bergamo, Giovanni Milesi, «è positivo che il Festival coinvolga con attività formative i giovani, dando loro l'opportunità di un arricchimento culturale». Per monsignor Alberto Carrara, delegato vescovile per la Pastorale della cultura e delle comunicazioni sociali, «promuovere corsi e attività formative culturali nelle scuole e negli oratori, dove i giovani vivono di più, è interessante. Mentre la televisione promuove cultura passiva, il festival vuole diffondere una cultura attiva, rendendo il suo pubblico attore». Per don Michele Falabretti, direttore dell'Ufficio per la Pastorale dell'età evolutiva, «i ragazzi si avvicinano già al mondo del cinema e della fotografia con mezzi propri, quali cellulari e Internet.

Da un lato la tecnologia si semplifica, ma la qualità è scarsa. Spesso i giovani non sanno cosa significhi raccontare una storia, un vissuto, o come affidare un pensiero e un'emozione a un'immagine filmica o fotografica». Proposte formative legate a cinema e fotografia sono state quindi inserite nelle attività didattiche e artistiche avviate dagli Istituti scolastici territoriali coinvolti, grazie alla collaborazione con l'Ufficio scolastico territoriale (Ust) che, dalla prima edizione, è tra i partner del Festival della cultura.

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