Cultura e Spettacoli / Pianura
Sabato 13 Novembre 2010
Ecco il «fanciullo» del Merisi
Sorveglianza speciale a Caravaggio
Imballato in una cassa di ferro e scortato dalla polizia locale, intorno alle 12,30 è arrivato venerdì a Caravaggio il «Fanciullo morso da un ramarro» dipinto del pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
Imballato in una cassa di ferro e scortato dalla polizia locale, intorno alle 12,30 è arrivato venerdì a Caravaggio il «Fanciullo morso da un ramarro» dipinto del pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Con tutte le cure del caso è stato scaricato dal furgone che l'ha trasportato in quattro ore da Firenze e poi portato nel Palazzo Gallavresi, sede del municipio, dove, nell'ambito della mostra «Caravaggio. Mecenati e pittori», allestita dal museo Bernareggi di Bergamo, rimarrà esposto fino al 12 dicembre.
Anche qui massime saranno le misure di sicurezza. Di giorno il dipinto verrà custodito dai volontari della Protezione civile e dall'Associazione nazionale dei carabinieri che durante gli orari di apertura della mostra non lo perderanno mai di vista. Di notte da guardie armate. Misure giustificate dal valore storico-artistico del dipinto, di proprietà della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, ma anche dal suo valore economico, stimato in circa 30 milioni di euro.
Al «Fanciullo morso da un ramarro» è stata riservata, e non poteva essere altrimenti, una sala personale. Qui ieri, sotto gli occhi del suo accompagnatore, Andrei Bliznukov, responsabile della biblioteca della Fondazione Longhi, è stato estratto dalla cassa di ferro e affisso a un espositore dal fondo di color verde. Si è poi proceduto alla sistemazione delle luci.
Operazioni, vista la straordinaria importanza del dipinto, eseguite con una certa emozione dagli stessi addetti ai lavori. Fra di loro anche il sindaco di Caravaggio, Giuseppe Prevedini, e il presidente della Provincia Ettore Pirovano, rimasti per alcuni minuti ad ammirare il celebre quadro. Entrambi hanno poi tenuto una conferenza stampa nella quale si sono detti «orgogliosi di avere sul territorio un dipinto del nostro più illustre concittadino e di offrire ai caravaggini e a tutti i bergamaschi la possibilità di ammirarlo».
Leggi di più su L'Eco in edicola sabato 13 novembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA