Manzù: a vent'anni dalla morte
un Cardinale va all'asta a Vienna

Un «Cardinale» di Giacomo Manzù - lo scultore bergamasco del quale il 17 gennaio del prossimo anno ricorrono i 20 anni dalla morte - sarà messo all'asta a dicembre a Vienna. Si tratta di un «Cardinale in piedi» (1975), bronzo con patina d'oro, alto 97 centimetri, appartenente a una collezione privata europea. Certificato dalla Fondazione Manzù di Ardea, è un blocco scultoreo tipico di Manzù che esprime l'idea di una energia chiusa e le forze che estende nello spazio ricordano Rodin, mentre alcuni elementi di superficie paiono indicare l'interesse dell'artista per Medardo Rosso.

La scultura sarà esposta il 3 e 4 novembre a Milano presso la sede di Dorotheum a Palazzo Amman in via Boito 8, quindi dal13 al 25 novembre al Palais Dorotheum di Vienna dove sarà messa all'asta il 24 novembre alle 17. La scultura è stimata fra gli 80.000 e 120.000 euro. Lo scorso fine maggio un'altra scultura di Giacomo Manzù è andata all'asta al Palais Dorotheum. Si tratta di un «Cardinale seduto», 1960, pezzo unico, bronzo con patina scura, con timbro della fonderia, certificato dalla Fondazione Manzù, proveniente da una collezione privata italiana, alto 34 cm. Stimato fra i 40.000 e 60.000 euro è stato venduto per 49.100 euro.

La settimana d'aste Dorotheum, programmata dal 22 al 26 novembre, offre una vasta scelta di livello internazionale: opere di arte moderna e contemporanea, oggetti di design e Jugendstil oltre che argenti storici, gioielli e orologi. Fra le opere proposte nell'asta di arte contemporanea: un'opera museale di Hermann Nitsch del 1963, dedicata al suo “caro amico e miglior maestro” Peter Kubelka dal titolo “Rosenbild”, che si aggiunge ad altre star dell'asta come Anselm Kiefer con un collage su foto “die Ungeborenen”, oltre a “Rilievo Berlin” di Emilio Vedova. Günther Uecker è presente con l'opera “Reihung“, realizzata per la Biennale di Venezia del 1970, poi Agostino Bonalumi – membro del gruppo “ZERO” e cofondatore della “Nouvelle École Européenne” – spicca con un'opera tridimensionale dal titolo “Arancione”, mentre di Andy Warhol è un ritratto di Giuliana Benetton. Graham Sutherland è presente con un'opera che stilisticamente ricorda la pittura del suo caro amico Francis Bacon, oltre a Christo, Arnulf Rainer, Franz West, Georges Mathieu, Victor Vasarely, Otto Piene, Lucio Fontana, Giulio Turcato, Antonio Corpora, Domenico Gnoli, Valerio Adami, Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Salvo, Asger Jorn, Alighiero Boetti, fino a Mel Ramos. Si aggiunge alle varie proposte anche una grande scultura di sei metri di Fausto Melotti.

Per l'arte moderna segnaliamo una natura morta con vista su San Pietro di Gino Severini, una veduta dell'Isola di San Giorgio a Venezia con passaggio di gondole di Giorgio de Chirico e un paesaggio di fine estate di Antonio Donghi. Una veduta “Marschlandschaft mit Bauernhaus” è il motivo che esprime un acquarello di Emil Nolde, uno dei top lots dell'asta. Lo sguardo sembra scivolare sui tetti di Parigi nell'opera di Augusto Giacometti e Carl Moll ci conduce nel parco del Castello di Schönbrunn a Vienna. L'asta di moderno include altre proposte molto interessanti tra cui un autoritratto di Kolo Moser e opere di Fernand Léger, Giacomo Balla, Filippo de Pisis e Fritz Wotruba.

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