Soregaroli espone a Viadana (Mantova)

«Riflesso... riflessi»: sono realtà che si verificano con l’esperienza oppure attraverso immagini riconducibili ad entità primarie e dalle quali prendono esistenza, come la nostra stessa persona che, davanti allo specchio, diventa «immagine riflessa»; oppure, secondo la concezione filosofica di Kant, la capacità di connettere nella coscienza specifiche rappresentazioni confrontandole tra loro o con la coscienza stessa e poi riflettendole ad un determinato concetto.

Il pittore Pieraristide Soregaroli ha intitolato «Riflessi» le sue opere esposte in questi giorni in una sua mostra personale a Viadana (Mantova). Perché una tale denominazione?, ci si può chiedere. Una ragione dovrà sicuramente esserci e, a nostro avviso, tale denominazione trova la sua ragion d’essere proprio in riferimento alle precisazioni qui sopra riportate. Pieraristide Soregaroli possiamo includerlo nella cerchia dei pittori surrealisti poiché il suo stilema si affida fondamentalmente alla realtà oggettuale, persone, monumenti, cose qualunque esse siano, e da tale realtà egli deduce i suoi «riflessi». I quali, in definitiva, ci inducono poi ad un «determinato concetto», per usare l’espressione kantiana. Da qui la possibilità dei riscontri tra varie realtà confrontate con la coscienza (o l’intelligibilità) e in seguito rappresentate in immagine visiva.
Di conseguenza i dipinti di Pieraristide Soregaroli diventano «provocazione», nel senso che ciascun osservatore può porsi l’interrogativo (soffermandosi ai dipinti esposti nell’attuale rassegna): quali riflessi di memoria o di ricordi può recare nel mio animo o nel mio subcosciente l’immagine oggettuale di una panchina con due persone (certamente un uomo e una donna) che sopra vi si sono sedute; di una famiglia proposta «in sintesi» nei suoi principali componenti, padre, madre, figlio; di un «accenno», più che altro mnemonico, del monumentale complesso del Colosseo a Roma; di una finestra di un non meglio identificato ambiente: di un singolare autoritratto immerso in parte nel buio della sofferenza o della solitudine, oppure nel grigiore di una vita non ancora esplosa nella gioia? Gli interrogativi si moltiplicano. E sono proprio questi interrogativi provocatori che rendono possibile la «lettura» dei dipinti di Pieraristide Soregaroli per approfondire il messaggio che egli propone con un «linguaggio» pittorico oltremodo interessante e più che mai esplicativo delle eccellenti doti che egli riesce a manifestare da autentico artista.

Durata della mostra: fino al 20 maggio.
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30
Galleria d’Arte Bedoli, via G. Verdi 2 - Viadana (Mantova)Lino Lazzari

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