«Extreme possibilities» è il titolo della personale che il pittore seriatese Guglielmo Mattoni presenta in questi giorni nel suo paese d’origine, una personale che si svolge con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Seriate e programmata dall’Asav (Associazione seriatese arti visive). Il titolo della rassegna è già di per sé molto suggestivo e suscita più che giustificato interesse. Si tratta, da parte degli osservatori e degli appassionati d’arte, di comprendere cosa intenda con le sue opere l’artista che le ha realizzate.È necessaria pertanto una analisi conoscitiva di queste «extreme possibilities», che Guglielmo Mattoni propone a considerare per cogliere il più a fondo possibile il suo messaggio pittorico. A suo favore sta la preparazione accademica che egli ha acquisito dapprima presso il Liceo artistico di Bergamo, poi gli studi compiuti presso l’Accademia di Brera a Milano, quindi le sue valide esperienze con le sue personali e collettive realizzate sia in Italia che all’estero. Tutto ciò ha permesso a Guglielmo Mattoni di conquistare una ben spiccata personalità soprattutto con i suoi stilemi orientati ad un astrattismo che sa di surrealismo. Non è facile giungere a queste soluzioni e a queste espressioni figurative. Soprattutto se consideriamo il fatto che l’artista di Seriate non lascia nulla alla semplice fantasia o, peggio, ad una inventiva senza fondamento concettuale.Ecco pertanto queste sue opere, una cinquantina complessivamente, che egli espone in mostra. Non si preoccupi il fruitore di comprendere immediatamente il «messaggio» di Guglielmo Mattoni. Ne comprenderà i valori contenutistici soffermandosi a «studiare» con attenzione quanto Guglielmo Mattoni presenta con i suoi «pezzi», ottenuti attraverso collages e materie miste. L’esame analitico porterà a sviluppare gli intenti dell’artista il quale, sfruttando immagini stampate, sa condurre con perfetto ragionamento ad una costatazione delle realtà attuali, il più delle volte basate sull’effimero ma che, però, possono e devono contenere un invito all’ottimismo. I vari cromatismi, dai neri più intensi, ai rossi e ai gialli dorati, altro non sono che un’apertura mentale ad un mondo che cambia, ma che sicuramente cambia e cambierà in meglio. È la speranza di Guglielmo Mattoni, ma è pure la speranza di tutti noi.Durata della mostra: fino al 22 dicembre. Sala espositiva «Virgilio Carbonari», palazzo municipale, piazza Alebardi 2, Seriate.Lino Lazzari
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