Cultura e Spettacoli
Lunedì 06 Settembre 2010
I «Venerdì dell'Architettura»
all'auditorium delle Terme di Boario
Proseguono all'auditorium delle Terme di Boario i Venerdì dell'Architettura. Gli Incontri si tengono dalle 18,30 alle 20,30 e sono curati da Carlo Pozzi e Ettore Vadini architetti e docenti presso la Facoltà di Architettura di Pescara dell'Università “G. D'Annunzio” di Chieti. Dopo Shelley McNamara and Yvonne Farrell, venerdi 10 settembre sarà la volta dell'architetto Edoardo Milesi. Venerdi 17 settembre interverrà l'architetto Daniel Bonilla, mentre venerdi 24 settembre chiuderà la rassegna di incontri l'architetto Michele De Lucchi.
Solo recentemente in Italia si sta assistendo ad una ripresa del dibattito architettonico contemporaneo grazie ad alcune importanti realizzazioni, alla scoperta di nuovi talenti internazionali, alla qualità di ricerche italiane e straniere. Rispetto alle realizzazioni si assiste spesso alla apertura al pubblico di architetture realizzate dopo un concorso internazionale, il più delle volte vinto da un architetto non italiano. I Venerdì dell'Architettura di Boario Terme debuttano quindi proponendo una riflessione sull'architettura contemporanea con uno speciale zoom su quello che avviene in Italia, accompagnato dallo sguardo attento su esperienze estere che fanno da dinamico scenario, segnalando una urgenza di implementazione del dibattito e delle realizzazioni non più rinviabile.
L'apertura di “Settembre Architettura Boario” è avvenuta in tono particolarmente solenne, con l'arch. Shirley McNamara di Dublino, dello studio Grafton Architects, considerata oggi un punto di riferimento internazionale da molte Università e da grandi studi di progettazione. L'Arc. Mac Nanmara ha sviluppato una “lectio magistralis” di oltre 90 minuti, tutta rigidamente in lingua italiana, riprendendo anche con puntiglio eventuali errori di pronuncia e di lessico: il folto uditorio di oltre 70 professionisti di ogni età – ma in gran parte giovani e molto appassionati – ha colto con estremo affetto questo sforzo anche culturale che vuole essere un omaggio alla cultura italiana ed alla terra che ha accolto la studiosa. Scorrendo velocemente immagini e progetti (oltre 100 nell'acrod ella lezione), l'arch. Mc Namara ha rappresentato gli elementi essenziali della cultura che sta alla base della sua progettazione: essenzialità, efficacia, rispetto dell'uomo e dell'ambiente, ragionamento lineare e funzionale, capacità di cogliere i simboli significanti dell'ambiente, accettazione della realtà e desiderio di renderla accettabile attraverso la funzionalità, la bellezza, la razionalità efficiente.
Numerosi e qualificati gli esempi raccolto nel lungo percorso a sostegno di affermazioni e scelte, peraltro tutte presentate come suggerimento quasi a mezza voce, in tono minore e senza pretese di essere verità apodittica: tra questi, particolare attenzione ha destato il lavoro della sua équipe su Milano e altri luoghi significativi dell'inurbamento massiccio del dopoguerra. Sia i professionisti di maggior esperienza che quelli ancora molto giovani, presenti alla serata, hanno colto con estrema attenzione le indicazioni sensibili che sono sgorgate da immagini, parole e pensieri: tra tutte, la capacità di cogliere un umanesimo diverso e nuovo che esce da un progetto, che prima di tutto è un atto d'amore per quanto si sta facendo e di rispetto per l'opera che diventa elemento compositivo di un ambiente e quindi costituente della società nella quale si colloca. Rispetto, ma anche grande responsabilità: un pilastro, una fuga di linee, un materiale, una finestra, un basamento, non sono solo elementi di ingegneria costruttiva, bensì sviluppo logico di un pensiero che prima di tutto sa cogliere l'insieme di un progetto e quindi gli dà progressivamente corpo. L'architetto, insomma, è un educatore neo-umanista: e come tale deve sentire anche un peso emozionale, educativo, formativo, sociale e culturale nel suo lavoro, dal più semplice al più complesso.
Applaudita a lungo dopo la sua “Lectio, Sirley Mc Namara si è concessa a fatica alla stampa ed a i media presenti: non per orgoglio o per supponenza, me per quel senso del pudore che copre il pensiero puro e genuino di chi fa cose grandi ragionandole nel proprio intimo. Soddisfatti gli organizzatori: gli architetti Michela Vielmi ed Edoardo Milesi, sia per il successo importante della serata che per i messaggi che sono stati colti dal pubblico appassionato e competente.
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