Lo show di Roby Facchinetti
Brilla l'universo dei Pooh

Noi due nel mondo e nell'anima apre con rotta emozione il secondo recital di Roby Facchinetti a «Notti di Luce». Tanta gente davanti a Palazzo Frizzoni, per la voce dei Pooh presentata da Max Pavan. Se la scelta di quest'anno è stata quella di mettere al centro i personaggi di casa, certo lui non poteva mancare, altra gloria bergamasca in cartellone.

Ed è ben contento di esserci, perché giocare in casa è pur sempre un'esperienza forte. Ci sono i parenti in platea, gli amici, c'è il pubblico che ti segue di più, perché ti sente un po' suo: t'incontra in centro, al bar, in qualche negozio. Il concerto a casa tua è un'altra cosa e Roby lo sa.

Per evitare il carico emotivo ha scelto un recital a più voci, con Paola Folli che interpreta magistralmente Angel Of Night, la versione inglese di Uomini soli, e ancora Caterina Comeglio (Notte a sorpresa) e Paola Milzani (In silenzio), alle prese con un repertorio arrangiato a dovere da Gabriele Comeglio.

Si gira intorno all'universo Pooh ed è ovvio che sia così. Roby canta da solo, e qualche volta sostiene le girls. Duetta con tutte. Amici per sempre non ha bisogno di presentazione: omaggio a più voci ad un sentimento che dura; La donna del mio amico ricorda un passaggio delicato. Senza sorpresa Facchinetti chiama sul palco Maurizio Fabrizio e la chiacchierata punta l'attenzione su due canzoni da storia.

Roby e l'ospite attaccano I migliori anni e Almeno tu nell'universo, mentre i sottotitoli della memoria corrono nella mente di ognuno. L'orchestra viaggia verso Giorni infiniti; Figli è un pretesto per chiamare sul palco chi purtroppo non è arrivato. Un Pensiero, augurale, va a Francesco. Alla fine Chi fermerà la musica nessuno può dirlo. Di certo non saranno i Pooh che hanno un disco già pronto a tranquillizzarci. Tra i bis l'inno dell'Atalanta scritto anni fa da Roby stesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA