Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 13 Luglio 2010
Bergamo «rivoluziona» il teatro
Il Sociale diventa Casa delle Arti
Una grande novità per il pubblico teatrale bergamasco, lombardo e italiano: Bergamo, dopo aver riaperto il Teatro Sociale di Città Alta, divenenendo per tal via una tra le poche città così fortunate da possedere due teatri storici attivi contemporanemante, riempie il Teatro Sociale di contenuti tutti suoi, secondo un preciso disegno artistico voluto, promosso e realizzato dall'Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune.
Diversamente dal Donizetti, il Sociale di via Colleoni, infatti, non programmerà stagioni di lirica e prosa, in successione tra loro, ma, concepito come la casa dell'arte e della cultura, ospiterà una serie di rassegne, ognuna delle quali dedicate a un particolare filone artistico, dalla danza alla visual art; all'arte della parola, declinata nel segno della contemporaneità del linguaggio, ma anche di una più antica tradizione popolare; al teatro per ragazzi e famiglie; all'arte del circo e del funambolismo; alla musica. Le rassegne non si susseguiranno semplicemente, ma, intersecandosi tra loro, comporranno in modo diversificato ed originale l'anno artistico del Sociale stesso.
Ciò permetterà, soprattutto ai turisti, a coloro che scelgono Bergamo anche per soggiorni brevi, di potersi accostare a spettacoli differenti, di poter godere di un'offerta culturale variegata, capace di incontrare e soddisfare i gusti di un pubblico tanto più allargato.
A cominciare dalle Passeggiate Donizettiane, che inaugurano la stagione della Casa delle Arti, il Sociale si pone, differentemente dal Donizetti, come uno spazio aperto anche alla ricezione di un pubblico di passaggio, che abbia scelto Città Alta come meta di un proprio percorso turistico e culturale. Non di meno, la ricchezza dell'offerta permetterà a un pubblico più stanziale di scegliere a quali spettacoli assistere, di valutare percorsi misti tra le varie rassegne, oppure di seguire una sola rassegna nella sua interezza. Ciò, come per il Donizetti, per facilitare l'accesso al Teatro a tutte le categorie interessate.
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