La statua del papa realizzata da Ghilardi
L'artista espone al «Cascinetto»

“Lucerne dell'animo” è il titolo di una esposizione dell'artista Italo Ghilardi di Bergamo che si terrà dal 2 al 10 giugno presso il Centro Socio Culturale “Il Cascinetto” in via Mascagni a Stezzano. Italo Ghilardi ha realizzato un monumento a Papa Giovanni XXIII che sarà scoperto domenica 6 giugno al Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano. In segno di omaggio verso l'artista, il sindaco e l'amministrazione comunale stezzanese hanno così voluto aprire le porte de “Il Cascinetto” per far conoscere al pubblico l'arte e le opere di Ghilardi.

In questa occasione Ghilardi presenta uno spaccato della sua più recente produzione artistica, che costituisce una sorta di trait d'union fra il monumento giovanneo e l'impronta di alcune sue opere. I dipinti - qui proposti - si riallacciano idealmente tanto ai caratteri della figura di Papa Roncalli, quanto al messaggio che ne ha segnato il pontificato. Più concretamente è sulla scia di quella bontà che ha caratterizzato la vita di Papa Giovanni che Ghilardi si pone per far emergere dai volti dei suoi personaggi i tratti della semplicità e dell'umiltà. Italo Ghilardi è artista sensibile e la galleria di personaggi presentati in questa esposizione ne sono la diretta testimonianza.

Sono uomini e donne che l'artista mette a nudo nei loro sentimenti, nel loro essere, nel loro porsi o mostrarsi all'altro. Sono i volti degli ultimi, dei modesti, dei semplici, forse anche dei dimenticati. Ma sono espressioni mansuete, a volte dimesse o quasi rassegnate, che si presentano nella loro intatta dignità. Ghilardi scava dunque nell'interiorità e coglie quasi in un batter di ciglia uno stato d'animo, che tramuta in una pennellata sicura. Ciò che è impalpabile e sfuggente, l'artista lo cattura e lo ferma negli occhi – particolare rivelatore di queste opere - dei suoi personaggi. Un po' psicologo, un po' analista, Ghilardi è in realtà un esploratore dei sentimenti, che naviga fra tempeste di emozioni e solari suggestioni.

Da un punto di vista squisitamente pittorico in queste opere emerge tutta la ricerca cromatica di Ghilardi. La pastosità – a tratti la cremosità - dei colori, danno corpo e vigore, le tonalità vivide fanno cogliere l'eleganza delle posture, fanno cadere gli sguardi sulle estremità delle figure. Rifacendosi ai maestri veneziani del Cinquecento, Ghilardi “imprigiona” le sue opere in un rettangolo dorato, una esile cornice che diventa la chiosa finale, delimita uno spazio, invita a guardare dentro la tela e a non farsi distrarre. L'inaugurazione della mostra è prevista per mercoledì 2 giugno alle 18.

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