Festival pianistico, in scena il rapporto tra pianoforte e teatro

Archiviata con consensi unanimi di pubblico e di critica l’edizione del Quarantennale, il Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli torna alla tradizionale formula «a tema» presentando il programma definitivo della sua 41ª stagione che si svolgerà al teatro Donizetti di Bergamo e al teatro Grande di Brescia dal 26 aprile al 12 giugno.

Sotto i riflettori, quest’anno, ci sarà il rapporto tra «Il pianoforte e il teatro» (opera, balletto, spettacolo): un vasto e spettacolare territorio di trascrizioni, parafrasi, fantasie e variazioni basate su opere liriche - in prevalenza ottocentesche - e anche sulla produzione ballettistica. Durante il festival è previsto anche un omaggio al compositore cèco Antonín Dvorák nel centenario della morte - avvenuta a Praga nel 1904 - che consentirà di riascoltare capolavori amatissimi come la Sinfonia «dal Nuovo Mondo» e il Concerto op.104 per violoncello e orchestra, protagonista Mischa Maisky con la Prague Philharmonia diretta da Belohlávek, e importanti lavori cameristici con il Quintetto Domenico Nordio e i suoi Amici.

Complessivamente sono ben 14 le serate orchestrali offerte dal cartellone a cominciare da quelle inaugurali (26 aprile al Donizetti di Bergamo e 27 aprile al Grande di Brescia) con il Requiem di Verdi, protagonisti, quattro eccellenti solisti di canto, l’Orchestra Sinfonica e il Coro Sinfonico Giuseppe Verdi di Milano diretti da Riccardo Chailly.

Il programma definitivo presenta, rispetto al preliminare, due novità. In primis la prima esecuzione assoluta, ospitata il 2 maggio al Teatro Grande nell’ambito del Festival della Passio Christi di Giancarlo Facchinetti, oratorio per soli, coro (Vox áltera) e orchestra del Festival su testi che l’autore stesso ha tratto dai Vangeli di Luca e Giovanni. Il lavoro, inedito, è prodotto dall’associazione amici della musica Santa Cecilia di Brescia e trae spunto dal centenario del Motu proprio «Tra le sollecitudini» di Papa Pio X sulla riforma della musica sacra.

Altra novità di rilievo sono i concerti di Uto Ughi, già annunciati per il 10 e 11 giugno, con l’orchestra del Festival e sotto la direzione di Pier Carlo Orizio.

Anche la Filarmonica Toscanini diretta da Lorin Maazel è alla sua prima apparizione in sede di Festival: propone un programma dedicato a Wagner, autore che con Verdi costituisce il secondo pilastro del «tema» del Festival 2004. Nell’occasione del concerto bresciano (3 maggio) al famoso direttore verrà conferito il prestigioso «Premio Arturo Benedetti Michelangeli» istituito nel 2000 grazie alla disponibilità della Fondazione CAB, e già attribuito a Pollini, a Martha Argerich, Ashkenazy e Rostropovich. All’intervento del Presidente della Fondazione CAB Alberto Folonari è affidato il compito di illustrare le finalità del Premio.

La Philharmonie der Nationen, notissima orchestra giovanile europea fondata e diretta dal pianista Justus Frantz eseguirà la Sagra della primavera di Stravinsky, il celeberrimo balletto, opera storica che con la sua arditezza sconvolse il mondo musicale di Parigi alla prima esecuzione, nel 1913.

La Prague Philharmonia, già più volte ospite del Festival, è presente per 4 serate: oltre alle due dedicate a Dvorák ne offre altrettante con la direzione di Pier Carlo Orizio, protagonista la grande Martha Argerich, ormai ospite abituale della manifestazione.

Infine, altre due serate speciali vedono in primo piano l’orchestra del Festival, sotto la direzione del fondatore Agostino Orizio: il 27 maggio a Bergamo per ricordare il compianto Presidente Filippo Siebaneck e il 28 maggio a Brescia nel 30° anniversario dell’eccidio di piazza della Loggia; in programma Sinfonie di Haydn e lo «Stabat Mater» di Pergolesi, soliste di grande spicco Elisabetta Scano e Sonia Prina.

Molto qualificata anche la rappresentanza cameristica che prevede la presenza di due récital di musica lirica con Daniela Dessì e Fabio Armiliato al pianoforte Marco Boemi (29 aprile a Brescia e 7 maggio a Bergamo, in collaborazione con i Teatri delle due città). Pure prestigioso il duo Viktoria Mullova e Katia Labèque e assai promettente il già citato quintetto Domenico Nordio e i suoi amici.

Tra i protagonisti dei recital pianistici, immancabili i nomi magici di Sokolov, Volodos (con una Carmen da lui stesso «rivisitata»), Pletnev, Hamelin (per la prima volta al Festival), Thiollier che sarà un «pianista attore», in bilico tra esibizionismo e autobiografismo, in ottima compagnia con i più giovani Ilia Kim, Giovanni Bellucci (per la prima volta a Brescia, e tra l’altro con la momumentale trascrizione lisztiana della «Sinfonia fantastica» di Berlioz) e Roberto Cominati che si propone a Bergamo dopo il successo bresciano del 2002. Rossana Tomassi Golkar propone un programma dedicato a Franco Mannino, presente il compositore palermitano che in aprile compie 80 anni.

La manifestazione, come sempre attesissima nel mondo musicale, si concluderà a Bergamo l’11 giugno con il récital di Sokolov: un artista in vertiginosa ascesa nell’Olimpo dei massimi interpreti.

A Brescia, com’è tradizione, chiusura il 12 giugno, nel ricordo di Arturo Benedetti Michelangeli: nel giorno in cui ricorre il 9° anniversario della scomparsa dell’artista cui è intitolato il Festival suonerà la russa Maria Stembolskaia, prima classificata nel 2003 al Concorso Busoni di Bolzano: aoncorso che ebbe Michelangeli tra i suoi fondatori e che ha visto Agostino Orizio - già premiato nella stessa famosissima competizione - in Giuria appunto nell’edizione del 2003.

(11/03/2004)

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