Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Domenica 14 Febbraio 2010
Orobie Film Festival, gran finale
Vince lo splendore della natura
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Per la prima sezione, la giuria, composta da Piero Carlesi (presidente), Antonio Salvi, Giovanni Verga e Rudy Zanchi, ha premiato come film vincitore: Uomini e sassi di Luigi Cammarota «per il merito di essere riuscito ad unire, con grande equilibrio, la tradizione dell'alpeggio e l'arrampicata moderna attraverso l'amicizia tra l'alpinista Ivan Guerini con uno degli ultimi margari della Val di Mello». Mentre una menzione speciale è andata al film Camuni di Bruno Bozzetto «per la genialità e la semplicità con cui mostra come l'evoluzione dell'atteggiamento umano sostanzialmente non si sia modificata nel corso dei millenni. In pochi fotogrammi di animazione, il regista riesce a farci sorridere con un ironico parallelismo tra il popolo camuno della Val Camonica e i ragazzi di oggi».
Anche per la sezione Paesaggi d'Italia la giuria ha assegnato un premio e una menzione: il premio è andato a La neve e la veglia di Marco Tessaro «per aver rappresentato con la semplicità dei gesti quotidiani un mondo lontano che non ci appartiene più, un angolo d'Italia che è specchio della nostra cultura, ma che la modernità ha cancellato. Merito di questo film è di averlo riproposto con sensibilità e forte impatto emotivo, portando alla luce uno spaccato sul Parco delle Capanne di Marcarolo tra l'Alessandrino e la Liguria».
La menzione a Aria di Davide Carrari «per la capacità di farci conoscere il Supramonte e le falesie sarde, in questa veste sconosciute al grande pubblico. Pareti tecnicamente impegnative che non hanno nulla da invidiare alle arrampicate sulle montagne continentali. Riprese e soggettive che ritraggono l'impegno con cui i protagonisti affrontano la scalata e grazie alle quali gli spettatori possono godere di suggestivi scorci panoramici sul mare di Sardegna». Premio e menzione anche per la sezione Terre Alte del Mondo che vede vincitore il film Wild Russia – Kamchatka di Christian Baumeister «per le spettacolari visioni di un territorio sconosciuto ed inesplorato, un luogo ricco di vita, nonostante le condizioni proibitive, tra interminabili inverni e molteplici eruzioni vulcaniche. Le immagini sorprendono lo spettatore mostrando come gli esseri viventi siano capaci di adattarsi a situazioni estreme».
La menzione speciale a Lightning Strike – Arwa Tower di Christoph Frutiger, Stephan Siegrist e Christine Kopp «per la capacità di mostrare una montagna poco conosciuta, l'Arwa Tower. Le immagini descrivono in maniera vivida la paura e la tensione della salita, ma anche lo spirito e la forza di squadra nei momenti più avversi della spedizione». Il premio della giuria è stato invece assegnato a Diario di un curato di montagna di Stefano Saverioni «per l'ottima regia e la ricercatezza dei particolari nel rappresentare la vita di un prete che trova la sua dimensione nel sacerdozio. La solitudine e l'isolamento, sulle montagne abruzzesi, gli permettono di realizzarsi, senza rinunciare ad essere se stesso e alle sue passioni: la fotografia e l'arte. Una piccola impresa non alpinistica, ma di vita, che mette in risalto il conflitto interiore dell'uomo».
Per quanto riguarda il concorso fotografico, la giuria presieduta da Piero Gritti (www.pieroweb.com) ha premiato gli scatti di Ivan Ghilardi (La sfida), Elisabetta Franchi (Luce Divina), Ettore Ruggeri (Sentiero del centenario) e Antonio Cunico (Salendo sull'Etna). A.F.
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