<+SQUARE_NERO><+TONDO>«Cinéconcert» per «Neverlandinverno»: la musica visionaria di Amaury Cambuzat, ispirata allo spazio cosmico, riprodotto nei luoghi dove si esibisce, o meglio sperimenta, si legherà al cinema. Il musicista e artista francese, voce, polistrumentista e fondatore degli Ulan Bator, stasera alle 22 (ingresso gratuito) esprimerà la sua creatività nel salotto acustico del Castello di Solza. Seduti su cuscini, sedie o sofà si assisterà a «Tabù. Cinéconcert», progetto multimediale di Amaury Cambuzat. La musica accompagnerà l'ascoltatore sconfinando nel cinema. I suoni taglienti e psichedelici di chitarra, tastiera e sintetizzatori, a confine tra post punk ed elettronica, mescolati a voci stridenti, ululati, versi sciamanici e percussioni, saranno colonna sonora per la proiezione di <+CORSIVO>Tabù, a Story of the South Seas<+TONDO> del 1931. Film muto di Friedrich Wilhelm Murnau, regista di <+CORSIVO>Nosferatu<+TONDO>, venne censurato per scene di nudo femminile. La musica di Amaury Cambuzat, che nel 1993 con Olivier Manchion fonda gli Ulan Bator, ha il sapore di un istinto primordiale mescolato all'elettronica. Chi ama qualcosa di più rock, forse non ne rimarrà affascinato. La sua è musica d'ambiente, dove la forma canzone è assente. L'esibizione è puro suono, a tratti violento, a tratti visionario e ipnotizzante, a volte potrebbe sembrare rumore, come nel pezzo <+CORSIVO>99 mg<+TONDO>, ma poi si addolcisce. Ne è esempio <+CORSIVO>Hiver<+TONDO>. Cambuzat collabora da anni con la band tedesca Faust, legata al rock sperimentale anni Settanta denominato krautrock, per Kosmische Musik o Corrieri cosmici. Voce del gruppo francese, che negli anni ha cambiato diverse formazioni, non ha mai abbandonato la musica sperimentale e d'atmosfera. Ad anticipare Amaury Cambuzat saranno i lombardi Hikobusha: Davide Gammon Scheriani, Paolo Zangara, Stefano Maurizio e Antonio Colombini sono <+CORSIVO>Dinosauri<+TONDO>, per citare il nome del loro primo lp, prodotto da Motherfuckart Prod in collaborazione con GatosYPerros e Minuta. Stringendo i denti, cantando in italiano e inglese, il quartetto si muove con passo determinato tra toni cupi e sonorità incisive di rock, canzone d'autore, elettronica e new wave, per sonorità «estinte» mescolate a modernità. <+FIRMA>Daniela Morandi